martedì 26 novembre 2019
Nel 2009 la testata giornalistica online interamente dedicata all’occupazione giovanile e al mondo dello stage veniva presentata al pubblico dalla sua fondatrice, Eleonora Voltolina
I primi dieci anni per migliorare la vita dei giovani
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La Repubblica degli Stagisti festeggia il suo decennale: sono passati dieci anni da quel 2009 in cui la prima testata giornalistica online interamente dedicata all’occupazione giovanile e al mondo dello stage veniva presentata al pubblico dalla sua fondatrice, la giornalista Eleonora Voltolina.

E da dieci anni la Repubblica degli Stagisti persegue con tenacia i suoi obiettivi: migliorare la vita degli stagisti italiani, incidere sui meccanismi che regolano il mercato del lavoro per garantire ai giovani delle migliori condizioni in ingresso, sensibilizzare l’opinione pubblica e tutti i livelli politici e istituzionali affinché siano consci dei problemi che gli stagisti affrontano ogni giorno, e incentivare le imprese a offrire delle buone condizioni ai giovani che ospitano in stage.

«In dieci anni la situazione degli stagisti italiani è cambiata molto» dice Voltolina: «Abbiamo portato a casa dei grandi risultati, come l’obbligo di indennità che ha reso illegali gli stage gratuiti, almeno per quanto riguarda quelli extracurriculari. Il nostro lavoro ha smosso il mondo della politica, e molti dei casi che abbiamo tirato fuori nel corso degli anni sono finiti in Parlamento e sulle prime pagine dei giornali. Noi crediamo fortemente che lo stage posso essere un buono strumento, se usato bene, e che ciascuno debba fare tutto quel che il suo potere per assicurare ai giovani la massima qualità». Per questo la Repubblica degli Stagisti ha stretto molte partnership e collabora attivamente con sindacati, aziende, istituzioni, testate giornalistiche che vogliono impegnarsi sul tema dell'occupazione giovanile di qualità.

Il decennale, realizzato grazie al sostegno di Spindox e Danone Company, è stato celebrato con una serata speciale a Milano, al teatro Filodrammatici, cui hanno partecipato «molti di coloro che hanno fatto in questi primi dieci anni un pezzetto di strada con noi, portando avanti una battaglia, un progetto, dando voce alle nostre istanze». Tra gli ospiti anche l'assessora al Lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, che con la Repubblica degli Stagisti ha collaborato alla “mappatura” degli stage attivati dai soggetti promotori del territorio di Milano, portando alla luce una enorme mole di dati utilissimi per capire il fenomeno; la parlamentare Lia Quartapelle, che ha ripercorso le tappe che hanno migliorato il programma di tirocini all'estero presso ambasciate e consolati (oggi denominato "Maeci-Crui"), introducendo finalmente una indennità che – come denunciato proprio dalla Repubblica degli Stagisti – prima non c'èra; e la sindacalista Marta Pepe, che ha raccontato il progetto di videopillole informative "StaGeneration" scaturito dalla collaborazione tra Repubblica degli Stagisti e Cisl Lombardia.

Durante la serata, presentata da Luigi Casillo di Sky Tg 24, sono state premiate le quattro aziende che sostengono la Repubblica degli Stagisti fin dalla sua nascita, e che festeggiano quindi i dieci anni di adesione all' “RdS network”, il circuito di aziende virtuose che si impegnano a garantire ai giovani trasparenza e buone condizioni di stage: «Queste quattro aziende aderirono quando ancora la Repubblica degli Stagisti era solo un'idea, e ci hanno sostenuto anno dopo anno: ne siamo orgogliosi». Le quattro aziende sono Everis, Ferrero, Sic servizi integrati e consulenze e il gruppo Nestlé Italia.

Nel corso dell'evento sono stati anche presentati in anteprima i dati di una ricerca che Repubblica degli Stagisti e Spindox hanno commissionato, proprio in occasione del decennale, all’Istituto Toniolo. L'indagine, svolta da Ipsos su un campione rappresentativo di 20-34enni, ha indagato il tema del mismatch tra domanda e offerta di lavoro in particolare cercando di scoprire perché i giovani studino così poco informatica, malgrado le competenze informatiche siano così richieste dal mercato del lavoro.

I dati completi della ricerca saranno poi presentati prima di Natale, ma «già gli highlight sono estremamente interessanti perché dimostrano che i giovani italiani, sopratutto le ragazze, sarebbero molto più inclini a studiare informatica, se venissero informati a dovere sulle enormi prospettive lavorative che queste competenze aprono. E se si lavorasse di più per smontare gli stereotipi di genere che ancora oggi tengono le donne lontane da questo tipo di lavoro».

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