martedì 3 maggio 2016
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Il premier: «Mezzogiorno montagna di bellezza. Fiducia nei vertici dell’Eni» Dopo il patto per la Calabria e in Sicilia per Palermo e Catania, ieri è toccato a quello per la Basilicata. Per Matteo Renzi continua il tour nel Mezzogiorno tra stanziamenti di fondi e infusioni di speranza di riscatto. Al teatro Duni di Matera ieri pomeriggio c’era il governatore Marcello Pittella a sottoscrivere il patto lucano con il premier che, accolto all’arrivo da non pochi fischi da parte di alcune associazioni e forze politiche, ha subito sbottato: «Ai fischi di chi contesta per partito preso, preferisco i rischi che corrono le persone che agiscono, che lavorano e che si impegnano per la crescita del Paese». Aggiungendo: «Noi stiamo sopra una montagna di bellezza, che non riusciamo a sfruttare. Se noi per primi quando raccontiamo il Mezzogiorno lo facciamo come un elenco di disgrazie, non andiamo da nessuna parte e perdiamo le enormi occasioni che offre questo territorio meraviglioso». E di occasione persa il premier parla apertamente lanciando una frecciata al governatore Michele Emiliano. «Io al suo posto avrei firmato – dice riferendosi alla mancata sottoscrizione del patto per la Puglia del compagno di Pd col quale è ai ferri corti da tempo –. È un peccato che un presidente di Regione rinunci così a soldi destinati alla sua terra e ai suoi cittadini. Emiliano ha perso un’occasione». Occasione colta invece dalla Basilicata che si avvarrà così di un investimento complessivo di circa quattro miliardi di euro, di cui 2,2 già disponibili per il primo biennio. Cinque i settori di intervento: infrastrutture (1,83 miliardi), ambiente (953 milioni), sviluppo economico e produttivo (424 milioni), turismo e cultura (308 milioni), welfare e legalità (278 milioni). A questi si aggiungono i 28 milioni di euro per Matera capitale europea della cultura 2019 che saranno affiancati dai 25 milioni stanziati dalla stessa Regione Basilicata. «È una grande responsabilità – dice Renzi dal palco del teatro Duni davanti alla platea di amministratori e politici lucani – . Non significa solo fare grandi eventi: ho visto un programma meraviglioso, ma la vostra responsabilità è indicare all’Unione europea qual è la direzione e riportare l’Italia a credere nel futuro. Bisogna passare dalla rasssegnazione all’autostima, con un cambio di mentalità». A partire anche dalla volontà di sconfiggere piaghe mortifere come la «criminalità organizzata di stampo mafioso, camorrista, ’ndranghetista » e la dilagante corruzione, il che «vuol dire portare a processo chi è colpevole. Non vuol dire che sono tutti uguali e che rubano tutti. Chi lo dice fa un favore ai ladri che vanno portati nelle patrie galere, non devono restare a piede libero ». Anche la recente inchiesta sul petrolio in Basilicata, senza mai essere espressamente nominata, ha gioco forza «accompagnato» la giornata di Renzi in Lucania. «La situazione sanitaria e quella ambientale sono tenute costantemente sotto controllo» spiega. Certo, aggiunge, «è giusto avere tutte le attenzioni del caso, ma c’è la mia totale fiducia nei vertici dell’Eni, in particolare nell’ad Claudio Descalzi, per la sua sensibilità in materia». © RIPRODUZIONE RISERVATA Marcello Pittella e Matteo Renzi
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