mercoledì 6 gennaio 2016
Oltre il 50% (50,9% in Italia e 52% nella media globale) dichiara di lavorare molto spesso da casa per almeno metà dei giorni lavorativi della settimana.
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Oltre il 50% (50,9% in Italia e 52% nella media globale) dei professionisti dichiara di lavorare fuori ufficio, molto spesso da casa, per almeno metà dei giorni lavorativi della settimana. Almeno stando a una recente indagine internazionale condotta da Regus, fornitore mondiale di spazi di lavoro flessibili. Una modalità, quella del cosiddetto 'lavoro agile', sempre più diffusa tanto che il governo italiano è pronto a regolarla con un provvedimento che sarà presentato nei prossimi giorni.Il lavoro agile, infatti, comporta indubbiamente dei vantaggi, come la maggiore flessibilità degli orari, l'ottimizzazione dei tempi evitando trasferimenti casa-ufficio nelle ore di punta e un migliore equilibrio tra vita lavorativa e tempo libero. Quindi tutto bene? Non proprio, avverte Regus: "Come in ogni cambiamento nelle abitudini consolidate, sorgono delle criticità".Regus, infatti, nella sua inchiesta condotta a livello globale su un campione di 44.000 manager e professionisti, ha riscontrato negli intervistati che lavorano per molto tempo da casa un profondo senso di solitudine (38% media globale), leggermente inferiore nel nostro paese (28% il dato relativo all'Italia).Molto avvertito è anche il disagio dovuto a una minore interazione e possibilità di confronto con altri colleghi e professionisti (67% Italia e 64% media globale). Inoltre, il 40% degli italiani (62% media globale) avverte la necessità di programmare frequenti meeting, viaggi e incontri di lavoro fuori casa per compensare il senso di solitudine e isolamento.Rispetto alla tradizionale organizzazione di routine 'casa-ufficio', queste modalità innovative di smart working o di lavoro agile a volte non sono perfettamente comprese dalle famiglie, causando il timore in chi lavora da casa che la propria attività professionale venga sminuita e considerata meno importante. Questa situazione è particolarmente avvertita in Italia per il 45% degli intervistati, mentre il dato globale registra una media del 39%.Un'altra considerazione degli intervistati, meno professionale e più collegata al benessere personale, riguarda il timore di ingrassare poiché, trascorrendo molto tempo in casa lavorando alla scrivania si è tentati dagli snack fuori dall'orario dei pasti (il dato Italia e la media globale coincidono al 32%)."Chi lavora in modalità organizzative di smart working o lavoro agile - ha commentato Mauro Mordini, country manager di Regus in Italia - necessita di ambienti professionali e completamente attrezzati per essere efficace e produttivo"."Gestire il proprio lavoro lontano dall'ufficio, ma quasi sempre da casa, chiaramente - ha sottolineato - non è la soluzione più efficace. Chi ha la possibilità di lavorare in un ambiente completamente funzionale, invece che da uno spazio improvvisato all'interno della propria casa, ha l'opportunità di confrontarsi con altri professionisti e superare così il senso di isolamento."Le aziende che forniscono ai propri dipendenti l'accesso a un business center vicino a casa, sfruttano appieno i vantaggi di modalità di lavoro agile, offrendo ai propri collaboratori ambienti professionali e funzionali, riducono i costi fissi degli uffici tradizionali, incrementano la produttività ed eliminano il tempo perso in lunghi viaggi casa-ufficio", ha concluso.
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