giovedì 4 febbraio 2016
La sinergia tra scuola, aziende e categorie economiche potrà aiutare il sistema a preparare e inserire esperti di rete, figure specializzate nella gestione delle reti di imprese o di club di prodotto, esperti di sviluppo di business, comunicatori digitali, destination manager.
Intesa per formare figure legate al turismo
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Siglato un protocollo d’intesa tra Regione Veneto, Ufficio scolastico regionale e associazioni di categoria del settore turistico, per creare nuove figure professionali nel turismo e favorire l’incontro tra l’offerta di competenze e profili professionali da parte del mondo della scuola e della formazione e la domanda da parte delle imprese del sistema.Con la firma degli assessori alla Formazione, Elena Donazzan, e al Turismo, Federico Caner, della direttrice dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, e dei vertici regionali delle associazioni di categoria (Antonello De Medici per Confturismo, Marco Michielli per Confcommercio e Pier Giovanni Brunetta per Confesercenti), la Regione Veneto mette nero su bianco un'intesa volta a programmare l’offerta scolastico-professionale in sintonia con le esigenze di sviluppo e ammodernamento del settore e un pacchetto di due milioni di euro di fondi comunitari per i prossimi bandi rivolti a imprese, associazioni di categoria, istituti tecnici e centri di formazione professionale.

"Il comparto del turismo è la prima industria del Veneto, con quasi 19mila imprese - ha sottolineato l’assessore Caner - e 93mila addetti nel 2014. Un settore in crescita, che ha realizzato lo scorso anno 63,5 milioni di presenze aumentando del 5,5% il numero degli arrivi e che sta creando sviluppo e occupazione. Lo testimonia il trend delle assunzioni, con la stipula nel 2015 di quasi 115 mila contratti, di cui 14.165 a tempo indeterminato, il 45 % in più rispetto all’anno precedente"."Il turismo è un asse strategico, una infrastruttura portante della nostra economia - ha messo in rilievo l’assessore Donazzan - sulla quale fare convergere in sinergia le nostre azioni politiche e la programmazione economica comunitaria. In Veneto, siamo stati antesignani, promuovendo nel 2011 il tavolo delle sinergie nel 2012 il primo protocollo scuola-impresa, che ha già dato frutti significativi: con 3 milioni di euro di fondi comunitari sono stati realizzati 304 percorsi formativi per 2.233 manager, titolari e collaboratori di impresa e 11 percorsi per 217 disoccupati. Al termine dei percorsi formativi/occupazionali, il 53% degli utenti è risultato avere un’occupazione congrua con la qualifica conseguita".

Nel dettaglio, il nuovo protocollo siglato tra Regione, scuola e imprese attiverà nuovi progetti (a bando) per formare figure professionali in grado di affiancare le imprese e le destinazioni turistiche 'nell’innovazione e differenziazione di prodotto', 'nell’organizzazione e gestione dei prodotti turistici' e nelle 'politiche di governance', in modo da aiutare le imprese ad essere più moderne e competitive e i territori a qualificare e rendere più competitiva la propria offerta turistica.A titolo esemplificativo, la sinergia tra scuola, aziende e categorie economiche potrà aiutare la scuola (e il sistema della formazione professionale) a formare esperti di rete, figure specializzate nella gestione delle reti di imprese o di club di prodotto, esperti di sviluppo di business, comunicatori digitali, destination manager.Tutte figure alle quali sono richieste competenze innovative e trasversali, capaci di coniugare saperi tecnici, capacità manageriali e cultura dell’accoglienza. Il monitoraggio dell’Osservatorio regionale sul mercato del lavoro, in collaborazione con l’Osservatorio regionale sul turismo, valuterà la domanda di lavoro espressa dal sistema turistico veneto, l’efficacia dell’offerta formativa e le potenzialità di inserimento dei nuovi profili, con i relativi esiti occupazionali.Per finanziare i nuovi progetti formativi e le collaborazioni tra scuola e imprese, rivolti a studenti, disoccupati e giovani in cerca di prima occupazione, il Veneto fa perno sul cofinanziamento dei fondi statali e comunitari Fse e Fesr, promuovendo nel contempo la partecipazione di enti bilaterali, fondi interprofessionali e singole aziende.

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