martedì 10 gennaio 2017
Vengono introdotte premialità o penalità legate all'efficacia in termini di occupabilità e si riducono le ordinarie macro-tipologie di accreditamento
Anno di svolta per la formazione
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«Per il sistema formativo umbro dovrà essere l'anno della svolta: il nuovo regolamento per l'accreditamento degli organismi di formazione punta all'innalzamento della qualità dell'offerta e, soprattutto, guarda ai risultati ottenuti per l'inserimento o il reinserimento lavorativo, premiando chi opera in questa direzione». È quanto sottolinea il vicepresidente della Regione Umbria e assessore alla Formazione, Fabio Paparelli, che illustra obiettivi e principali novità che caratterizzano il Regolamento di accreditamento degli organismi di
formazione, preadottato dalla Giunta regionale insieme al Dispositivo tecnico.

Vengono introdotte premialità, o penalità, legate all'efficacia in termini di occupabilità e si riducono le ordinarie macro-tipologie di accreditamento a due sole fattispecie: il diritto dovere di istruzione-formazione e l'apprendimento permanente, al cui interno viene previsto un accreditamento specificamente rivolto all'inclusione sociale, la previsione di più stringenti requisiti rispetto alla disponibilità di infrastrutture
tecnologiche e sedi operative, la disponibilità di personale qualificato nei ruoli chiave.

«In questi ultimi anni - sottolinea Paparelli - abbiamo assistito a un proliferare di agenzie formative, sono oltre 200 nella nostra regione. Vogliamo operare una selezione basata sulla qualità e pertanto chiamiamo le agenzie a un'importante sfida, quell'indispensabile innalzamento degli standard qualitativi che dovrà
concretamente servire a creare lavoro. Compito prioritario degli organismi formativi, voglio ribadirlo è quello di aiutare i disoccupati e le persone in cerca di lavoro a trovare occupazione con un'adeguata formazione professionale. Stiamo intervenendo in maniera organica per innovare il sistema regionale dell'apprendimento e del mercato del lavoro Lo stesso sforzo e impegno che abbiamo chiesto alle agenzie per il lavoro lo chiediamo, dunque, alle agenzie formative. Con la revisione dei criteri di accreditamento degli enti formativi vogliamo far compiere un forte passo avanti al sistema formativo, rinnovandolo e rafforzandolo, con l'obiettivo di garantirne un processo continuo di innalzamento della qualità, ma soprattutto per accrescere la capacità delle persone di essere occupate o di saper cercare attivamente, trovare e mantenere un lavoro. A questo scopo abbiamo introdotto un sistema di crediti e debiti che prevede l'applicazione di punteggi premianti o penalizzanti legati ai risultati in termini di efficacia e di efficienza dei corsi realizzati, oltre ad altri elementi correlati alla capacità organizzativa e alle caratteristiche strutturali dei soggetti accreditati».

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