sabato 4 marzo 2017
I datori di lavoro potranno usufruire di vantaggi retributivi, contributivi e fiscali rispetto a un contratto da dipendente a tempo determinato o indeterminato
Apprendistato nel sistema duale, firmata l'intesa
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Lavoro e formazione si incontrano e si avvicinano. In Toscana arrivano i nuovi percorsi in apprendistato nel sistema duale. Per i giovani che studiano e che vogliono nel frattempo lavorare e formarsi anche a livello professionale la giunta regionale ha promosso infatti un'intesa con le parti sociali, gli Atenei e l'Ufficio scolastico regionale, grazie alla quale si individuano le modalità per costruire i nuovi percorsi di apprendistato introdotti con il Jobs act.

Il protocollo è stato firmato, subito dopo un altro dedicato all'alternanza scuola-lavoro, dalla vicepresidente Monica Barni e dall'assessore Cristina Grieco per la Regione Toscana, dalle parti sociali (Confederazione Generale Italiana Lavoro della Toscana, Confederazione Italiana Sindacato Lavoratori della Toscana, Unione Italiana del Lavoro della Toscana, Confindustria Toscana, Confartigianato Imprese Toscana, Confederazione Nazionale Artigianato Toscana, Confcommercio Toscana, Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana, Coldiretti Toscana, Confesercenti Toscana), dall'Ufficio scolastico regionale per la Toscana, dall'Università degli studi di Firenze, l'Università di Pisa, l'Università degli studi di Siena, l'Università per stranieri di Siena, la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant'Anna, la Scuola Normale Superiore di Pisa e l'Imt Alti Studi di Lucca.

«Definiamo così la modalità operative per una nuova forma di contatto tra il mondo del lavoro e i giovani ancora in formazione - spiega la vice presidente Barni -. Rispetto alla norma nazionale ci sono anche alcune peculiarità. Abbiamo per esempio scelto che l'apprendistato di terzo livello, quello che riguarda l'alta formazione e gli universitari, si possa attivare solo nell'ultimo anno di corso e cioè dopo aver raggiunto 120 crediti: questo perché abbiamo ritenuto necessario che chi si avvicinava al mondo del lavoro dovesse prima aver raggiunto un alto livello di formazione. Con questi e altri strumenti proviamo ad accorciare la lontananza che finora, troppo spesso, ha contraddistinto scuola e mondo del lavoro».

L'intesa riguarda l'apprendistato di primo e terzo livello. Il primo si può attivare per la qualifica e il diploma professionale (titolo di studio Livello 3 e 4 Eqf), il diploma di istruzione secondaria superiore (titolo di studio Livello 4 Eqf) e il certificato di specializzazione tecnica superiore - Ifts (titolo di studio Livello 4 Eqf). L'apprendistato di terzo livello è legato invece al diploma di istruzione tecnica superiore - Its (titolo di studio Livello 5 Eqf), l'alta formazione artistica, musicale e coreutica (titolo di studio Livello 6 e 7 Eqf), la laurea triennale e magistrale (titolo di studio Livello 6 e 7 Eqf), il master di I e II livello (titolo di studio Livello 7 e 8 Eqf), il dottorato di ricerca (titolo di studio Livello 8 Eqf), l'attività di ricerca e il praticantato per l'accesso alle professioni ordinistiche.

«Viviamo oggi in Italia due problemi – commenta l'assessore all'Istruzione e al lavoro, Cristina Grieco -. Una disoccupazione giovanile troppo alta e un periodo troppo lungo, più lungo che altrove, nella transizione tra l'uscita da scuola e l'ingresso nel mondo del lavoro. I due protocolli firmati stamani, quello sull'apprendistato ma anche quello sull'alternanza, anzi sull'alleanza, tra scuola e lavoro, ci aiuteranno ad affrontarli, con la Regione che si pone come facilitatore tra scuole e imprese affinché non solo si parlino di più ma progettino anche insieme iniziative e interventi di qualità che arricchiscano e non impoveriscano i percorsi didattici di apprendimento».

Con i nuovi apprendistati i datori di lavoro, che potranno usufruire di vantaggi retributivi, contributivi e fiscali rispetto a un contratto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, corrisponderanno all'apprendista la retribuzione per la prestazione lavorativa e erogheranno nel contempo la formazione per conseguire gli obiettivi didattici previsti.

L'apprendistato di primo livello (per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore) consente di assumere giovani dai 15 ai 25 anni non compiuti e consente di coniugare esperienza di lavoro all'interno del proprio percorso di studio e istruzione, sviluppando competenze richieste dal mercato del lavoro già durante il percorso di studio.

L'apprendistato di terzo livello (di alta formazione e ricerca), è finalizzato al conseguimento di un titolo universitario o di alta formazione e consente l'assunzione di giovani tra i 18 e i 29 anni di età già inseriti o da inserire in un percorso di alta formazione (terziaria universitaria o non universitaria) per preparare figure altamente professionali con competenze specialistiche che possono favorire la crescita e l'innovazione dell'impresa, grazie all'interazione tra l'istituzione che rilascia il titolo di studio e il datore di lavoro.

Non rientra nel sistema duale l'apprendistato di secondo livello, che è quello più 'classico' e conosciuto', utilizzato come contratto di ingresso per conseguire una specifica qualifica.

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