sabato 4 febbraio 2017
Con un pacchetto di misure da oltre otto milioni di euro nel triennio sarà possibile incentivare piani di welfare aziendale. Domande entro il 15 febbraio
Fondi per conciliare vita e lavoro
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Con un pacchetto di misure da oltre otto milioni di euro nel triennio, la Sardegna è la prima regione italiana a incentivare piani di welfare aziendale e per incoraggiare la conciliazione vita-lavoro, soprattutto per le donne. Bonus ai datori di lavoro per sostituire le dipendenti in maternità, voucher per servizi prima infanzia, educativi e di assistenza per le libere professioniste e le lavoratrici autonome sono alcuni degli interventi che potranno essere finanziati. L'avviso, pubblicato sul sito istituzionale www.regione.sardegna.it e articolato su tre linee di attività, è stato presentato a Cagliari dall'assessora del Lavoro Virginia Mura.

«Il 14 febbraio - ha anticipato Mura - abbiamo organizzato al Cpfp di Cagliari una giornata di approfondimento in cui, assieme a Italia Lavoro, forniremo informazioni utili per la presentazione delle domande da parte di professionisti, enti e aziende interessati».

La Linea A dell'avviso è dedicata a imprese che intendano avviare un piano di innovazione organizzativa per favorire la conciliazione vita-lavoro e la produttività e uno di welfare aziendale. Per ciascuno beneficiario sono previsti contributi forfetari fra i 4.500 e i 9mila euro per redigere i piani e fra i 7mila e i 15mila euro per attuarli. Possibili destinatari sono 35 imprese con oltre dieci dipendenti, dato che la dotazione totale è di 604mila euro. Le domande andranno presentate fino al 15 febbraio fino a esaurimento risorse.

La linea B, con una dotazione analoga di 604mila euro, potrà soddisfare le richieste di 26 imprese che presenteranno domanda fino al 28 febbraio. I fondi finanzieranno interventi a sostegno della maternità di lavoratrici di piccole imprese. Ognuna potrà ottenere massimo 23.250 euro a progetto, per un massimo di tre dipendenti. È previsto un bonus occupazione di 4mila euro per assumere un sostituto della lavoratrice in maternità con un contratto full time di almeno sei mesi e la formazione aziendale sia del neo assunte sia della dipendente al suo rientro dalla maternità, con la copertura di un costo standard unitario "ora/corso" arrotondato a 150 euro per massimo 25 ore di formazione.

La terza e ultima linea d'intervento, la C, favorisce la conciliazione vita/lavoro con un voucher di 200 euro al mese per massimo dieci mesi per servizi prima infanzia, servizi educativi, servizi di assistenza per le libere professioniste e lavoratrice autonome che siano in maternità, con figli minori o con a carico persone disabili o non autosufficienti o affette da documentata grave infermità. È necessaria l'attivazione dell'Ordine o associazione professionale, che dovrà costituire un albo in caso di assunzione (minimo sei mesi, full time) e, in caso di collaborazione autonoma, un contributo di 160 euro al giorno per massimo 20 giorni. Sono a disposizione due milioni 37mila euro. Le domande vanno presentate dal 15 al 30 marzo.


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