venerdì 29 novembre 2013
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​“I dati odierni sull'occupazione confermano il trend dei mesi scorsi: il fronte occupazione rimane il punto più critico della politica economica, quello su cui si scaricano tutte le criticità. Il picco massimo registrato dalla disoccupazione giovanile (41,2%) e la polarizzazione del mercato del lavoro tra giovani e anziani confermano come i giovani del XXI secolo rischino di essere la “generazione perduta”, vittime inconsapevoli delle scelte sbagliate dei loro padri o dei loro nonni”.Così Paolo Reboani, presidente di Italia Lavoro, commenta gli odierni dati Istat su occupazione e disoccupazione. “Peraltro, a livello europeo – prosegue Reboani - i numeri registrano viceversa una prima timida diminuzione della disoccupazione, a dimostrazione di come il nostro Paese sia in ritardo rispetto ai partner innanzitutto sul fronte della crescita. Il quadro oggi fornito dall’Istat conferma quanto sia urgente varare una strategia italiana di promozione dell'occupazione fondata su meno pressione fiscale sul fattore lavoro, crescita salariale legata alla produttività, regole semplici per il mercato del lavoro, flessibilità nelle assunzioni, investimento sul capitale umano, maggiori servizi per incrociare domanda e offerta di lavoro. Ancora più importante – conclude Reboani – è la rapida attuazione della Youth Guarantee come leva per varare quelle riforme strutturali su orientamento al lavoro, servizi per il lavoro  e politiche attive non più rinviabili per offrire alle nuove generazioni un'opportunità reale di ingresso nel mondo del lavoro”.
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