mercoledì 18 aprile 2012
Per i quotidiani ricevi scesi del 2,2%, per la flessione degli introiti pubblicitari (-5,7%). Bene solo gli online (+32%), ma incidono appena per l'1,4% del fatturato. Gli editori: «Dare i contributi pubblici solo ai giornali veri, basta aiuti ai giornali 'panino' e ai fogli di partito».
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Note dolenti nel 2011 per l'editoria giornalistica, in termini di Mol (-29,6%) e di ricavi (-2,2%), scesi principalmente a causa della flessione degli introiti pubblicitari (-5,7%). Un'editoria condizionata dall'andamento recessivo del Paese e dalle prospettive preoccupanti per il 2012, con un'ipotesi di arretramento del Pil tra l'1 e il 2%.PER I QUOTIDIANI RICAVI DIMINUITI DEL 2,2%Lo scorso anno - riferisce il Rapporto Fieg presentato oggi su "La stampa in Italia nel periodo 2009-2011" - nella stampa quotidiana il margine operativo lordo (Mol) delle aziende editrici di quotidiani, pur mantenendosi positivo, ha accusato una contrazione del 29,6%. In valori assoluti il Mol, che era pari a 151 milioni di euro nel 2010, è sceso a 106 milioni, con una diminuzione di circa 44 milioni e un'incidenza sul fatturato editoriale passata dal 5,2 al 3,7%. I ricavi sono scesi del 2,2%.Nel 2010 il ritrovato equilibrio nei conti economici delle imprese editrici era stato "reso possibile da incisivi processi di riorganizzazione produttiva e di riduzione dei costi". Nel 2011, "nonostante l'azione di contenimento dei costi sia proseguita", gli elementi di criticità si sono invece riaffacciati con crescente intensità sul terreno diffusionale e su quello pubblicitario.IN FLESSIONE L'OCCUPAZIONE DI GIORNALISTI (-6,1%) E POLIGRAFICI (-3,7%)
 
L'occupazione poligrafica e quella giornalistica sono in forte flessione. Nel 2010 e nel 2011, i poligrafici sono diminuiti dell'8,2 e del 3,7%; i giornalisti del 4,4 e del 6,1%. Nel 2011, i giornalisti occupati dei quotidiani sono diminuiti del 7,2% e quelli occupati nei periodici del 4,3%.RICAVI DA ONLINE IN CRESCITA (+32%), MA RESTANO MARGINALI (1,4% DEL FATTURATO)"Nella struttura dei ricavi perdono di peso quelli pubblicitari scesi dal 48,9% del 2008 al 46,7% del 2010. Sono inoltre in diminuzione i ricavi da vendite in abbonamento, con una dinamica che nel 2010 (-5,9%) è stata maggiore dei ricavi complessivi (-4,5%)". "In calo anche i collaterali (-27,8% nel 2010), mentre sono in forte crescita i ricavi da attività online (38,8% nel 2010 e 32% nel 2011), anche se in valori assoluti l'incidenza sul fatturato è ancora limitata (1,4%).GLI EDITORI: «CONTRIBUTI PUBBLICI SOLO AI GIORNALI VERI, NO ALLA STAMPA DI PARTITO»Gli editori - ha detto Giulio Anselmi, presidente della Fieg - "ribadiscono che occorre indirizzare i contributi pubblici verso i giornali veri: per copie vendute (sono apprezzabili i primi passi compiuti dal Governo in questa direzione) e per numero di dipendenti con regolari contratti". Conseguentemente, nella determinazione dei contributi "dovrebbero essere eliminate le distorsioni, ad esempio quelle che si esprimono attraverso i giornali panino. Mentre altri canali più propri rispetto a quelli dell'editoria dovrebbero riguardare la stampa dei partiti che già dispongono di altre fonti di finanziamento".
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