venerdì 8 novembre 2019
Il rapporto Consob sulle scelte finanziarie delle famiglie evidenzia luci ed ombre. Scarso indebitamento e buona solidità. Ma mancano le nozioni base: il 30% non sa cosa sia un conto corrente
Ricchezza in calo, italiani popolo di risparmiatori senza competenze
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Gli italiani si confermano un popolo di risparmiatori. Anche se la loro ricchezza si sta assottigliando e le competenze finanziarie restano un miraggio. Il rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie (effettuato su un campione rappresentativo di 3.056 persone) mette in evidenza luci e ombre di un popolo sostanzialmente conservatore: che sa poco di economia e preferisce non rischiare.

Dai conti correnti ai mutui, dalle azioni alle obbligazioni, il patrimonio finanziario dellefamiglie italiane (compreso l'indebitamento), si sta erodendo. Nel 2018 le attività finanziarie lorde hanno registrato una contrazione del 3,1% (-0,5% il dato dell'area euro), a fronte di una crescita delle attività reali del 2,7% e una diminuzione delle passività pari allo 0,7%. Nel complesso la ricchezza netta delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile rimane superiore al dato dell'Eurozona (rispettivamente, 8,2 e 7,7 a fine 2018), mentre il tasso di risparmio lordo domestico pari al 10% circa, sebbene in lieve crescita per la prima volta dal 2014, continua a essere inferiore al valore registrato nell'area euro. Lo studio conferma, poi, la distanza tra l'Italia e l'Eurozona riguardo all'incidenza del debito delle famiglie sul Pil (a fine 2018 pari rispettivamente al 40% e al 60%).

Gli italiani continuano a mettere i loro soldi da parte, ma quelli che riescono a farlo stanno diminuendo. A risparmiare in modo regolare, soprattutto per motivi precauzionali, è il 31% degli intervistati, in lieve calo rispetto all'anno precedente (33%). La percentuale sale al 37% per i risparmiatori occasionali, mentre il 26% non accantona nulla, soprattutto perché le spese assorbono tutte le entrate familiari. La mancanza di risparmi rappresenta il maggior deterrente all'investimento, seguito dalla mancanza di fiducia nel sistema finanziario. Il 30% delle famiglie italiane dichiara di possedere almeno un'attività finanziaria, rappresentata da fondi comuni e titoli di Stato italiani, rispettivamente nel 26% e nel 18% dei casi.

La cultura finanziaria delle famiglie si conferma insufficiente. A non sapere cosa siano conto corrente e altri strumenti come azioni, obbligazioni, fondi comuni e Bitcoin è infatti oltre il 30% del campione. Il 21% degli intervistati non conosce nessuna delle nozioni di base (inflazione, relazione rischio-rendimento, diversificazione, caratteristiche dei mutui, interesse composto) e di quelle avanzate (riferite ai titoli obbligazionari). Sulla consapevolezza del proprio livello di conoscenze finanziarie in media il 34% del campione mostra un disallineamento fra conoscenze reali e conoscenze percepite. Preoccupante il basso livello di capacità matematiche di base.

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