martedì 5 aprile 2016
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Radar e robot in aiuto degli anziani. A questi progetti sta lavorando l’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Cnr di Napoli. Nel 2050 un adulto su tre avrà almeno 65 anni e in alcuni Paesi questo rapporto sarà di uno su due. Si stima che il numero di persone affette da demenza crescerà del 50% nei prossimi 20 anni. L’aspetto economico diventa rilevante, dal momento che in Italia il 'costo pubblico' per l’assistenza a lungo termine crescerà significativamente, passando dall’attuale circa 0,5% del Pil a circa il 2% nel 2060. «I sistemi radar – spiega l’ingegnere Francesco Soldovieri – consentono il monitoraggio da remoto dei segni vitali e l’individuazione e la classificazione delle attività motorie. In particolare, è possibile il rilevamento e la localizzazione delle cadute e il monitoraggio delle disfunzioni causate da malattie croniche. L’accesso remoto ai segni vitali dei pazienti e alle attività fisico-motorie è di fondamentale importanza per gli operatori sanitari, per una migliore gestione della salute e delle cure di ma-lattie croniche, con conseguente minor numero di riammissioni in ospedale». Un diverso settore di investimento riguarda gli ambienti robotizzati intelligenti. Un esempio è rappresentato dal robot di telepresenza Giraff, con il quale alcuni ricercatori dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione-Cnr (Roma), coordinati da Amedeo Cesta, hanno lavorato in alcuni progetti europei. «Giraff – precisa l’ingegnere Cesta – è un robot relativamente semplice: può essere posizionato in casa di persone anziane ed essere teleguidato grazie a una connessione internet remota e un semplice ambiente di interazione. L’apprendimento all’uso è immediato e lo strumento permette una visita della casa, aggiungendo a una telefonata 'tipo- Skype' informazioni raccolte dalla telecamera del robot durante la visita in casa guidata da remoto. L’effetto è quello di rendere una conversazione con la persona cara o assistita, disponendo di ulteriori abilità rappresentate dai 'sensi del robot', molto simile all’esperienza di una visita di persona». Maurizio Carucci © RIPRODUZIONE RISERVATA
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