sabato 25 febbraio 2017
Grazie ad Anàbasi, il progetto di accoglienza attiva avviato un anno fa, 38 su 58 hanno trovato un impiego
Richiedenti asilo formati e inseriti
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Trentotto richiedenti asilo politico su 58 formati hanno già trovato lavoro grazie ad Anàbasi, il progetto di accoglienza attiva promosso da Quanta Spa Agenzia per il lavoro e Quanta Risorse Umane (Qru), in collaborazione con Croce Rossa Italiana, il Cnos-Fap Piemonte, il Comune di Settimo Torinese e la Fondazione Comunità Solidale, avviato un anno fa.

L’iniziativa, finanziata attraverso il fondo Forma.Temp, ha coinvolto 58 candidati (sugli 80 complessivi), di questi: 43 sono gli idonei che hanno completato il percorso di formazione (il 75% dei partecipanti avviati). Oltre l’88% ha trovato un lavoro temporaneo (33 lavoratori assunti in somministrazione, 5 in modo diretto), 4 non hanno superato il test di idoneità professionale e dieci hanno abbandonato il percorso (a causa della mancata concessione del permesso di soggiorno o di irregolarità nella documentazione utile all’assunzione).

Anàbasi si articola in quattro momenti: formazione preventiva (pre-verifica delle competenze linguistiche), politiche attive del lavoro (attività di orientamento di gruppo e mirato, bilancio delle competenze), percorsi formativi professionalizzanti (elettricista, saldocarpentiere, carpentiere elettrico e carpentiere tubista), accompagnamento al lavoro.

La scelta delle figure professionali da formare è ricaduta su campi manifatturieri dove è sempre più difficile reperire lavoratori italiani e su competenze indispensabili per avviare la fase di ricostruzione nelle zone dalle quali provengono i rifugiati.

I 58 richiedenti asilo politico coinvolti hanno lavorato da due a nove mesi e hanno goduto, complessivamente, di retribuzioni nette per le prestazioni eseguite pari a 178.748,54 euro, su cui hanno gravato prelievi fiscali per 23.255,28 euro e contributivi all’Inps, all’Inail e alla Bilateralità per 108.586,81euro (18.736,29 euro a carico dei lavoratori più 89.850,52 euro a carico dei datori di lavoro).

«Anàbasi – dice Enzo Mattina, vicepresidente del Gruppo Quanta – si propone di offrire un contributo alla costruzione di una strategia di accoglienza attiva per chi fugge da zone di guerra e miseria. Nel 2016 i migranti accolti in Italia sono stati 176mila e hanno assorbito una spesa pubblica pari a 3,3 miliardi di euro: un sovraccarico di responsabilità civile ed economica che per molti nostri concittadini non è alla portata delle nostre possibilità. Si rende necessario intendere l’accoglienza come un percorso accompagnato da misure che aiutino le persone a vivere il presente con coinvolgimento e sostegno e il futuro con fiducia verso se stessi e verso i Paesi che le ospitano. Quanta è stata la prima e, a quanto mi risulta, la sola Agenzia per il lavoro, che ha messo in campo un progetto di politica attiva per i migranti richiedenti asilo politico basato su tre pilastri: formazione linguistica e civica, formazione professionale,avviamento a un percorso di lavoro nel rispetto delle regole legali e contrattuali del nostro ordinamento».

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