venerdì 19 luglio 2019
La Fondazione Tertio Millennio Onlus organizza una giornata di formazione per i giovani soci delle Bcc
Quando l'educazione finanziaria parte dal basso
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I giovani soci delle Banche di credito cooperativo a lezione di educazione finanziaria. Erano in 33 gli iscritti - provenienti da tutta Italia: dal Friuli Venezia Giulia alla Calabria, dalla Lombardia alla Campania - alla Giornata di formazione su Alfabetizzazione finanziaria cooperativa, che si è tenuta oggi a Roma, un progetto della Fondazione Tertio Millennio Onlus. «Con questo progetto-pilota - spiega Marco Reggio, segretario generale della Fondazione Tertio Millennio Onlus - attraverso l'azione dei giovani soci delle Bcc sui territori vogliamo avviare una serie di incontri con gli studenti del IV e V anno delle scuole secondarie superiori sensibili alla tematica dell'educazione finanziaria. Presentando e anche rappresentando la specificità della cooperazione mutualistica di credito. Oltre a promuovere progetti di alternanza scuola-lavoro».

Nel nostro Paese, purtroppo, solo il 37% della popolazione conosce alcuni concetti base del mondo della finanza, e benché sia diffusa la percezione che se si sceglie un investimento con rendimento molto elevato aumenta esponenzialmente il rischio, nei fatti si continua a rincorrere la chimera di rendimenti elevati. Non pare molto diffuso nemmeno il fondamentale approccio alla diversificazione degli investimenti in campo finanziario. Si tratta di un problema sociale e culturale, attiene alla scarsa preparazione scolastica su questi temi, che diventa poi ignoranza pressoché generalizzata mista a sentimenti di diffidenza e di pigrizia. Tutti ostacoli da rimuovere, perché anche l'ignoranza finanziaria ha un costo. Lo stesso presidente della Fondazione Tertio Millennio Onlus Alessandro Azzi ricorda «la scarsa preparazione dei giovani su questi temi» e annuncia da settembre «incontri nelle scuole per promuovere l'uso responsabile del denaro». Tra gli obiettivi della Fondazione, infatti, quello di creare un “sistema” che consenta di far crescere le competenze in questo campo. Occorrono sinergie tra tutti i soggetti coinvolti, occorre un'adeguata e continua campagna di informazione che affermi alcuni principi base. «Bisogna investire di più nella cultura finanziaria - sottolinea Stefano Zamagni, docente di Economia politica alla John Hopkins University -. La crisi del 2007 è il punto di arrivo della finanziarizzazione dell'economia. Dobbiamo aiutare i giovani ad affrontare l'avvenire e creare valore puntando a un'economia civile di mercato attenta al pluralismo, alla vocazione dei territori».

In questo senso è importante il compito della comunicazione. Per il direttore di Avvenire, Marco Tarquinio, esiste «un deficit comunicativo» e «un'informazione selfie» da parte delle nuove generazioni. Tanti, però, i punti in comune tra "genitori" e "figli", se si supera la difficoltà di ascoltare.

Tocca proprio alla Fondazione Tertio Millennio Onlus e alle Bcc promuovere una nuova educazione finanziaria. Partendo dalle realtà locali. È quasi un ritorno alle radici. Nonostante la recente riforma del credito cooperativo abbia portato alla costituzione di tre gruppi. «Vogliamo canalizzare il protagonismo consapevole dei nostri giovani soci - conclude Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse e consigliere della Fondazione Tertio Millennio Onlus -. Devono rendersi sempre più conto del loro ruolo sia all'interno degli istituti di credito che nella società locale in cui vivono. Educare in modo corretto al risparmio può generare una finanza alternativa legata allo stesso mondo della cooperazione».

Il progetto della Fondazione Tertio Millennio Onlus può avere una valenza nazionale e una diffusione capillare. Visto anche che sono 585 i comuni italiani con meno di 5mila abitanti nei quali le Bcc - attraverso 642 sportelli – sono oggi l’unica presenza bancaria. In particolare, oggi operano in Italia 265 Bcc, con 4.233 sportelli. Nel complesso sono presenti in 2.642 comuni e in 101 province. Una conferma dell’attitudine delle banche cooperative e mutualistiche, espressione attraverso i soci (1,3 milioni) delle comunità di riferimento, a presidiare i loro territori. Contrastando il fenomeno del depauperamento dei piccoli centri, soprattutto nelle aree interne del Paese. Contribuendo alla loro sopravvivenza e alla coesione sociale; rendendoli attrattivi, aiutando a contrastare il declino demografico e creando occasioni di lavoro; sostenendo le famiglie e le imprese locali. E ora anche l'impegno a una diffusione dell'educazione finanziaria. E a una corretta gestione del risparmio. Per ogni 100 euro raccolto nel territorio, le Bcc ne impiegano in media 92. Di questi, almeno il 95% (ovvero 87 euro) diventa credito all’economia reale che ha sede e che opera in quello stesso territorio.

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