lunedì 12 giugno 2017
Flessione rispetto alle previsioni legata ai beni strumentali e a quelli di consumo. In calo anche il settore automobilistico
Produzione in calo ad aprile, +1,5% nel 2017. E il Sud traina l'export
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La produzione industriale frena ad aprile con un calo dello 0,4% rispetto a marzo. Aumenta invece rispetto all'anno scorso dell'1% nei dati corretti per gli effetti di calendario. Nella media dei primi quattro mesi dell'anno la produzione aumenta dell'1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016.

I dati grezzi segnano invece un calo tendenziale del 6,5% dovuto alla differenza di due giorni lavorativi (a causa delle feste di Pasqua) a cui si aggiunge l'effetto del "ponte" del 25 aprile. Il dato è più basso delle previsioni che davano un rallentamento a +0,2% a perimetro mensile, e a livello annuo, del 2,4% dal 2,8% del mese precedente. Rispetto a marzo cresce solo l'energia (+2,2%), mentre i beni strumentali perdono l'1,6%, quelli di consumo lo 0,5% e quelli intermedi lo 0,4%.

In termini tendenziali gli indici Istat corretti per gli effetti di calendario registrano variazioni positive in tutti i comparti: aumentano i beni di consumo (+2,2%), l'energia (+2,1%) e , in misura più lieve, i beni intermedi (+0,7%) e i beni strumentali (+0,6%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, ad aprile 2017 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli dell'attività estrattiva (+11,8%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+7%) e della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+2,4%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-5,9%), della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5,7%) e della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-5,3%).

La produzione italiana di autoveicoli cala ad aprile dell'1,6% su base annua nei dati Istat corretti per gli effetti di calendario. Nei primi quattro mesi dell'anno risulta invece in aumento del 6%.

È il Sud a guidare la crescita dell'export italiano nel primo trimestre 2017, con un aumento del 4,4% rispetto ai tre mesi precedenti per le regioni meridionali e insulari. Segue con il +2,5% l'Italia centrale, con il +1,8% il Nord-Ovest e con il +1,4% il Nord-Est. Rispetto invece al primo trimestre 2016, a fronte di un aumento annuo nazionale del 9,9%, l'incremento maggiore è per le aree insulare (+50,6%) e nord-occidentale(+10,7%). Tra le regioni soffre, dopo il recente exploit, la Basilicata (-10,5%). Mostra segni di difficoltà anche il Molise (-53,4%) mentre per il più ampio contributo positivo alla crescita tendenziale delle esportazioni nazionali si segnalano Lombardia (+8,6%), Piemonte (14,1%), Emilia-Romagna (+8,9%),Veneto (+7,1%) e Toscana (+10,1%). Complessivamente le regioni del Centro crescono dell'8,7%, quelle del Nord-Est dell'8,2%mentre risulta l'area meridionale si ferma a +0,6%. L'Istat parla di "dinamiche di crescita dell'export intense e diffuse".

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