martedì 17 luglio 2018
Primo accordo del genere in Italia tra Gruppo Cattolica e Cei. L’idea è nata all’indomani dei terribili eventi sismici che nel 2016 hanno colpito il Centro Italia
25.796 parrocchie assicurate contro le catastrofi
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È di fatto il primo schema di protezione assicurativa nazionale contro i rischi catastrofali. Un’alleanza unica nel suo genere, quella firmata da Cattolica Assicurazioni con la Conferenza episcopale italiana, che proteggerà da dai rischi terremoto, alluvione e inondazione – in modo uniforme e su tutto il territorio – le 25.796 parrocchie delle 225 diocesi italiane. Una polizza che interessa il complesso delle opere edili e quindi chiesa, campanile e canonica intercomunicante. «In un Paese a forte rischio ambientale, idrogeologico e sismico come l’Italia – spiega l’amministratore delegato della compagnia, Alberto Minali – l’operazione assume anche un valore sociale e culturale di cui siamo particolarmente orgogliosi perché tutela un patrimonio che rappresenta l’identità stessa del Paese».

L’idea di assicurare contro le catastrofi naturali tutte le parrocchie italiane è nata all’indomani dei terribili eventi sismici che nel 2016 hanno colpito il Centro Italia, provocando il crollo di edifici religiosi di inestimabile pregio. Simbolo di quella catastrofe fu purtroppo il crollo della Basilica di San Benedetto a Norcia. Secondo dati Ania (aggiornati a maggio 2017), 6 dei 10 più costosi terremoti che si sono verificati in Europa tra il 1970 e il 2016 sono avvenuti in Italia. E il 78% delle abitazioni italiane è esposta a rischio alto o medio/alto tra terremoto e idrogeologico. Nonostante questo quadro, c’è una bassissima penetrazione di prodotti assicurativi catastrofali. Oggi appena il 2,5% delle abitazioni private è assicurato contro i rischi di terremoto e alluvione.

E guardando agli edifici religiosi, solo a seguito dell’ultimo terremoto tra Umbria e Marche, le chiese danneggiate sono state più di mille, un terzo delle quali è tuttora inagibile. Per il presidente di Cattolica Assicurazioni, Paolo Bedoni, «l’accordo è frutto del lavoro di squadra compiuto dalle Direzioni tecniche e dalla Business Unit Enti Religiosi e Non Profit, strumento fortemente voluto dalla compagnia per meglio interpretare i bisogni della Chiesa Italiana, un mondo al quale, per storia, identità e competenza, siamo tradizionalmente legati».

L’iniziativa, aggiunge l’amministratore delegato, rientra pienamente nel solco del piano strategico 2018-2020 del Gruppo e «valorizza la proposta distintiva di Cattolica nell’innovazione di soluzioni assicurative, soprattutto rivolte al settore degli Enti Religiosi e Non Profit».

La definizione di una copertura di tale portata ha richiesto un lavoro di analisi per la definizione corretta del rischio ed ha coinvolto i principali player della riassicurazione mondiale. In caso di calamità, Cattolica Assicurazioni attiverà il suo corpo peritale specializzato, mettendo a disposizione in maniera rapida e puntuale i fondi per la ricostruzione. «Dal punto di vista industriale – sostiene la compagnia – si tratta di una pietra miliare per l’industria assicurativa italiana».

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