mercoledì 23 settembre 2020
Maggiori opportunità nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio. I datori di lavoro del Nord Ovest prevedono il mercato del lavoro più forte
I datori di lavoro prevedono meno assunzioni entro la fine dell'anno

I datori di lavoro prevedono meno assunzioni entro la fine dell'anno - Archivio

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I datori di lavoro riportano deboli previsioni di assunzione per il periodo ottobre-dicembre. I risultati, raccolti durante le circostanze eccezionali rappresentate dall'epidemia di Covid-19, riflettono l'impatto dell'emergenza sanitaria globale e la conseguente chiusura delle attività economiche, discostandosi quindi dai dati riportati nei trimestri precedenti. Il 10% dei datori di lavoro italiani prevede un aumento del proprio organico, il 14% un calo nelle assunzioni e il 69% non si aspetta alcuna variazione; sulla base di questi dati la previsione netta sull’occupazione - a seguito degli aggiustamenti stagionali - si attesta a quota -1%. I piani di assunzione, per quanto sempre negativi, si rafforzano di tre punti percentuali rispetto allo scorso trimestre, ma calano di otto punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

«Le previsioni Manpower Group sull’Occupazione relative al prossimo trimestre riflettono le tendenze attuali - spiega Riccardo Barberis, amministratore delegato di Manpower Group in Italia -. Non c’è dubbio che l’emergenza sanitaria Covid-19 si sia trasformata in una crisi del mercato del lavoro: da febbraio 2020 il livello dell'occupazione è sceso, secondo Istat, di circa 600mila unità e si è registrato un aumento degli inattivi di oltre 700mila unità. Se da un lato non si può prescindere dalle sfide che ci attenderanno nei prossimi mesi, dall'altro i risultati della nostra indagine evidenziano la capacità di ripresa dei datori di lavoro italiani, che in questi tempi così difficili hanno dimostrato flessibilità e un grande spirito di adattamento. In tale scenario l’emergenza Covid-19 ha anche avvicinato e creato alleanze fra i player del settore dei servizi per l'impiego a livello globale: da diversi mesi stiamo collaborando con altri operatori leader nelle risorse umane, nonché con enti governativi e realtà aziendali, per aiutare i datori di lavoro di tutto il mondo a tornare al lavoro in piena sicurezza in quella che sta diventando la nuova normalità».

Confronto fra aree geografiche
Per il prossimo trimestre i datori di lavoro di due delle quattro macroregioni italiane si attendono un aumento, seppur contenuto, del proprio organico, con una previsione netta sull’occupazione pari a +2% nel Nord-Ovest e a +1% in Centro Italia. Per quanto riguarda le altre due regioni, i dati sono, invece, più pessimistici: i datori di lavoro del Nord-Est segnalano una previsione pari a -6%, mentre quelli di Sud/Isole prevedono una riduzione del numero dei dipendenti pari al -4%.

Confronto fra i settori
I datori di lavoro di quattro dei sette settori industriali italiani prevedono una riduzione del numero dei propri dipendenti nel corso dell'ultimo trimestre del 2020. I mercati del lavoro più deboli sono previsti nel Settore Finanza e Servizi alle Imprese e nel Settore Manifatturiero, entrambi con una previsione pari a -8%. Intenzioni di assunzione negative sono riportate anche per il Settore delle Costruzioni e Ristoranti e Alberghi, con una previsione pari a -2% e -1%, rispettivamente. Al contrario, invece, prospettive di assunzione moderatamente positive sono riportate nel Settore del Commercio all’ingrosso e al dettaglio, con una previsione del +7%, e nel settore Altri Servizi, dove la previsione è del +6%. Fermo è, invece, il settore Altra Produzione, dove i datori di lavoro riportano una previsione pari a 0%.

Confronto fra dimensioni aziendali
Per il prossimo trimestre sono attesi incrementi del numero di dipendenti in due delle quattro categorie aziendali, con una previsione netta sull'occupazione del +6% e del +3%, rispettivamente, per le grandi e medie aziende. I datori di lavoro delle altre due categorie prevedono, invece, un calo del numero dei dipendenti, con previsioni pari a -8% per le microaziende e a -7% per le piccole aziende.

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