mercoledì 7 febbraio 2018
Le stime d'inverno della Commissione alzano dall'13 all'1,5% la crescita del Pil italiano nel 2018. La media della zona euro è +2,3%. «Ma attuate le riforme e tenete a posto i conti»
Il commissario Pierre Moscovici  presenta le stime economiche della Commissione il 7 febbraio 2018 (foto Ansa)

Il commissario Pierre Moscovici presenta le stime economiche della Commissione il 7 febbraio 2018 (foto Ansa)

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Accelera la crescita italiana. Le previsioni economiche d'inverno pubblicate dalla Commissione Europea ritoccano infatti verso l'alto la stima del pil per il 2018, portandolo a 1,5% contro l'1,3% delle previsioni d'autunno. Per il 2017 la stima è mantenuta sempre all'1,5%. «La crescita economica dell'Italia – si legge nel testo – continua a beneficiare dello slancio ciclico mondiale e di una forte domanda interna».

Le previsioni avvertono comunque che «sebbene la ripresa dell'Italia dovrebbe diventare più autonoma, le prospettive di crescita restano moderate, visto il limitato potenziale di crescita dell'economia italiana». La crescita italiana è infatti ben al di sotto della media dell'eurozona (2,4% nel 2017 e 2,3% nel 2018) e soprattutto è la più bassa di tutta l'Ue (a 27, visto che nel 2018 le previsioni sono più basse per il Regno Unito in fase di Brexit).

Nel documento si avverte di «rischi al ribasso» legati all'«ancora fragile stato del settore bancario italiano». D'altro canto, è anche possibile che «la ripresa si rafforzi più di quanto previsto, almeno a breve termine». Con un monito pre-elettorale: «Queste previsioni sono basate sul presupposto che l'Italia continui ad attuare riforme già adottate favorevoli alla crescita, e prosegua politiche di bilancio moderate».

«La sola cosa che si aspettiamo dall'Italia è che mantenga il suo posto al centro dell'eurozona e che faccia di tutto per ritrovare livelli di crescita più elevati» ha aggiunto Moscovici rispondendo a una domanda sull'Italia, che deve proseguire con «riforme strutturali per rendere l'economia più solida e consolidamento necessario quando il debito è elevato».


Tra gli altri dati, l'inflazione è prevista all'1,3% nel 2017 e nel 2018 per risalire all'1,5% nel 2019. Nell'Ue, ha detto il vice presidente della Commissione Valdis Dombrovskis, «l’economia sta sovraperformando le attese e la robusta crescita proseguirà anche nell’anno in corso». «L’economia europea entra nel 2018 in buona salute - ha aggiunto il commissario agli affari economici Pierre Moscovici - l’area euro sta registrando tassi di crescita che non si vedevano da prima della crisi. La disoccupazione e il deficit continuano a scendere e gli investimenti crescono in modo significativo».

«Da notare che, per la prima volta, le previsioni d'inverno non contengono previsioni sul pil e il debito. La spiegazione ufficiale è che si tratta di “previsioni ad interim”, lasciando dunque ai due principali appuntamenti la pubblicazione di questi dati cruciali, e cioè alle previsioni di primavera (maggio) e autunno (in genere a novembre). Nel caso italiano torna «utile»: nessuna munizione per la campagna elettorale.



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