sabato 11 maggio 2013
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Alla ricerca di un equilibrio tra rigore e crescita, i ministri delle Finanze e i governatori del G7 hanno scelto un’ex magione nobiliare del Buckinghamshire trasformata in hotel di lusso, nella campagna a un’ora da Londra, per discutere su come ridare un po’ di fiato all’asfittica economia mondiale. Ad accoglierli il richiamo del segretario al Tesoro Usa, Jack Lew, che ha scelto l’emittente Cnbc per chiedere all’Europa di «fare meglio». Di fare cioè di più per la ripresa.È il primo appuntamento per i 7 Grandi negli ultimi tre anni: nel 2009, nel pieno della crisi finanziaria, i ministri delle Finanze ed i banchieri centrali delle sette potenze più industrializzate del mondo avevano deciso infatti di lasciare la mano al G20, considerato più adatto ad affrontare i temi della crisi globale, limitandosi a riunirsi ai margini dei vertici dell’Fmi e del G20. Il vertice segna anche l’esordio internazionale da ministro dell’Economia di Fabrizio Saccomanni, che arrivato ad Aylesbury subito dopo il vertice di maggioranza. «Siamo sulla buona strada», ha dichiarato l’ex direttore generale della Banca d’Italia. Sul cielo di Londra, in questo caso, restano comunque le tensioni sui cambi, con lo yen sui minimi nei confronti di dollaro Usa ed euro. Netto il giudizio del ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, secondo cui «i tassi di cambio non sono lo strumento adatto per stimolare la crescita». Insomma, per la Germania la posizione non cambia: la ripresa dell’economia passa per le riforme e il controllo dei disavanzi, anche se Schaeuble non ha mancato di sottolineare come sia «importante che le politiche economiche trovino un equilibrio tra rigore e crescita». Una posizione che il Commissario Ue agli Affari monetari, Olli Rehn ha sintetizza in questo modo: «Ciò di cui abbiamo bisogno in Europa è di una crescita sostenibile per creare occupazione, oltre che di progressi sulle riforme strutturali che devono essere intensificati in Paesi come Francia, Italia e Spagna». Nell’agenda del vertice non manca il tema dell’Unione bancaria. «Dal meeting», ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijselbloem, «ci aspettiamo un avanzamento su questo punto e un buon progresso nel processo di recupero della fiducia sui mercati finanziari. Dobbiamo lavorare in fretta per avere risultati entro l’estate», ha aggiunto Mister Euro.Gli Stati Uniti, intanto, ha annunciato il  segretario al Tesoro americano, «vigileranno» per verificare che gli stimoli cui ricorrono la Banca centrale giapponese o altre banche centrali siano utilizzati per sostenere la domanda interna e non per indebolire deliberatamente le proprie valute. L’avvertimento di Jacob Lew è arrivato dopo che giovedì, per la prima volta, il tasso dollaro/yen ha superato quota 100. Riaccendendo, in qualche modo, il dibattito sulla «guerra delle valute».
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