mercoledì 16 dicembre 2015
Il bilancio del 2015 del direttore della filiale italiana: «Numeri positivi nonostante il dieselgate». Exploit delle “storiche”, e cresce l'ibrido
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Le recenti visite della Guardia di Finanza al quartier generale di Padova di Porsche Italia conseguenti al caso “dieselgate” non hanno turbato in Filiale l'ottimismo per un anno di crescita nelle vendite. Risultati che hanno suggellato nel migliore dei modi i trent'anni di presenza ufficiale nel nostro Paese della Casa di Zuffenhausen. Lo ha sottolineato il direttore generale Pietro Degli Innocenti, nella serata milanese di conclusione di un anno di festeggiamenti: «Siamo molto sereni perché chi conosce il settore automobilistico sa che un'auto che deve rispondere alle omologazioni negli Stati Uniti è molto diversa da una che deve rispondere alle omologazioni europee. Negli USA abbiamo sospeso le vendite, qui no. Confido che tutto si chiarisca nei giorni prossimi, siamo sereni e abbiamo detto ai nostri clienti di stare tranquilli».
 
Coinvolgimento nello scandalo Volkswagen a parte, il 2015 hafatto segnare tanti risultati positivi per Porsche Italia: «A fine anno dovremmo sfiorare le 5.000 vetture consegnate e per il 2016 ci aspettiamo un'ulteriore crescita, condizionata dalla disponibilità di prodotto dalla fabbrica», ha chiarito Degli Innocenti. «Il portafoglio d'ordini sta crescendo su tutta la gamma. Per quanto riguarda le vetture ibride, ne vorremmo vendere di più ma se guardo la quota raggiunta sul totale noto che è di tutto rispetto, comparata adaltri Paesi dove vi sono magari facilitazioni fiscali. Oggi - haprecisato il numero uno di Porsche Italia - vendiamo il 10% diibride sia su Cayenne, sia su Panamera». E ancora, riguardo al 2015: «Porsche è ripartita, le vendite aumentano con tassi di crescita interessanti e in un modo più rotondo, con performance eccezionali sull'alto di gamma e sui modelli esclusivi».
 
Durante l'evento di ieri sera, presso la scenografica e modernissima sede della Porsche House di Milano, Degli Innocenti ha sottolineato che «l'Italia è tornata importante a livello europeo: siamo per Porsche il terzo mercato in Europa. Il nostro tasso di redditività è aumentato tantissimo: la crisi è servita per migliorare i processi e per gestire a 360 gradi le concessionarie, così da sfruttare al meglio le componenti delbusiness».
 
Tra gli high-lights dei festeggiamenti per i trent'anni di Porsche Italia, in via di conclusione, Degli Innocenti ha citato «i trenta esemplari della speciale 911 4S celebrativa. Il Porsche festival di Monza che ha visto la partecipazione di 1.500 persone. La presenza a Padova ad Auto Moto D'epoca, con l'organizzazione del primo concorso nazionale per restauro, vinto da una Targa del 1974». Proprio il capitolo auto classiche rappresenta un importante aspetto degli affari attualie futuri di Porsche Italia: «Sta crescendo molto in termini di peso sia sul business sia come attività. Abbiamo spinto sull'acceleratore, inaugurando due Partner Classic per dare una casa specifica ai clienti che hanno vetture storiche, per pezzi di ricambio, assistenza e lavori di restauro. Oggi il 50% del nostro circolante nel Paese è costituito da vetture storiche e ben il 20% del fatturato ricambi di Porsche Italia è su vetture Classic».
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