sabato 9 agosto 2014
Per il vice presidente di lvh.apa Imprese, Martin Haller, stage e corsi non sono sufficienti a riempire le 137mila posizioni aperte.
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La disoccupazione giovanile continua a rappresentare una ferita aperta e assai dolorosa per l'Italia. Le statistiche di Confartigianato in merito all'assegnazione alle Regioni del denaro garantito dal piano Garanzia giovani mostrano infatti un quadro davvero allarmante. A livello nazionale si parla infatti di una media di 60 milioni investiti in favore di apprendistato e formazione duale e ciò al cospetto del miliardo e 400 milioni di euro messo a disposizione dall'Ue come sostegno economico. In pratica, neanche il 5% dei contributi vengono investiti in questo ambito. Per sostenere la formazione continua e gli stage vengono spesi 600 milioni. Solo il Trentino e la Basilicata hanno posizionato il sostegno dell'apprendistato al secondo posto nella suddivisione regionale del denaro, dando dunque adeguata rilevanza ad una soluzione che ha già ampiamente dimostrato di essere la più idonea nella lotta contro la disoccupazione giovanile.
 
Un'opportunità viceversa pressoché ignorata dalle altre Regioni, nonostante proprio di recente il modello della 'formazione duale' sia stato a più riprese elogiato dalla politica nazionale: "I nostri vicini trentini – ha dichiarato il vice presidente di lvh.apa Confartigianato Imprese Martin Haller conoscono già da tempo l'importanza di questa chance e ora anche la Basilicata è arrivata a questa conclusione: chi vuole combattere la disoccupazione giovanile in modo efficiente e a lungo termine, deve effettuare investimenti a loro volta duraturi nel tempo. Stage e corsi di formazione continua non sono sufficienti per fare in modo che i giovani vengano formati in base alle reali esigenze dell'economia".
 
Per riuscire a riempire le 137mila posizioni aperte esistenti complessivamente nel nostro Paese, la stessa economia ha bisogno di una forza lavoro adeguatamente formata: "Siamo convinti – ha concluso Haller  –  che l'apprendistato garantisca ai giovani fondamenti concreti in ambito lavorativo ed al contempo crediamo che costituisca l'arma giusta per garantire all'Italia un'effettiva ripresa economica. Per combattere la disoccupazione giovanile e creare una forza lavoro adeguatamente preparata serve compiere una riflessione ed elaborare una strategia. Questo denaro potrebbe ed anzi dovrebbe rappresentare il primo investimento in favore della futura forza lavoro e dell'occupazione nel nostro Paese".
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