lunedì 19 ottobre 2020
Con il +4,9% del terzo trimestre, l'economia cinese porta in positivo (+0,7%) il risultato dei primi 9 mesi del 2020. I dati ufficiali sono sempre da prendere con cautela, ma la ripresa c'è davvero
Persone nelle strade di Pechino, tornate a una quasi normalità

Persone nelle strade di Pechino, tornate a una quasi normalità - Reuters

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Con una sostenuta crescita nel terzo trimestre (+4,9%) il Prodotto interno lordo della Cina è tornato in positivo per il 2020: nei primi nove mesi ha raggiunto i 72.278,6 miliardi di yuan, lo 0,7% in più rispetto ai primi nove mesi del 2019. Nel primo trimestre il Pil cinese era sceso del 6,8%, nel secondo era salito del 3,2%. L’ufficio nazionale di statistica cinese ha segnalato anche un’accelerazione della produzione agricola e industriale e dei consumi oltre a una ripresa di importazioni ed esportazioni.

«Sotto la forte leadership del Comitato centrale del Partito Comunista cinese con al centro il compagno Xi Jinping – ha scritto l’ufficio di statistica con toni enfatici –, tutte le regioni e tutti i dipartimenti hanno coordinato gli sforzi per portare avanti sia la prevenzione e il controllo dell'epidemia sia lo sviluppo economico e sociale in modo scientifico, e hanno efficacemente promosso il ritorno alla produzione e alla vita normale».

I numeri che arrivano dall’ufficio nazionale di statistica di Pechino vanno sempre presi con cautela, considerato che il governo non democratico può avere un peso influente nell’aggiustare i dati a seconda delle esigenze politiche del momento. In un articolo pubblicato sull’ultimo numero dell’Economist, si ricordava che gli analisti sono divisi sulla validità delle cifre ufficiali sul Pil cinese, per quanto tutti concordino che le strade e i negozi affollati siano segno di una forte ripresa economica.

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