venerdì 13 febbraio 2009
Secondo le stime preliminari diffuse oggi da Istat, l'Italia chiude il 2008 con un Pil in calo dello 0,9% , risultato peggiore dal 1993 e inferiore alle previsioni. Dati negativi anche per il resto dell'Eurozona, la situazione peggiore in Germania.
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La crescita dell'economia italiana è in forte difficoltà: il Pil è sceso dello 0,9% nel 2008, il peggior dato dal 1993. Ed è lo stesso presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, a dirsi "preoccupato" da un andamento inferiore alle previsioni. Particolarmente negativo il risultato del prodotto nel quarto trimestre dell'anno con una diminuzione dell'1,8% rispetto al trimestre precedente e del 2,6% su base annua. Un andamento così negativo, spiega l'Istat, non si era mai registrato dall'inizio della rilevazione nel 1980. L'effetto di trascinamento nel 2009, vale a dire il risultato che si registrerebbe se non ci fosse alcuna variazione della crescita per tutto l'anno, è pari a -1,8%. E a picco va anche il mercato europeo dell'auto. A gennaio, riferisce l'Acea, le immatricolazioni sono risultate pari a 958.517 unità, in calo del 27% rispetto allo stesso mese del 2008. È il peggior dato degli ultimi venti anni. Il solo mercato italiano, il mese scorso, ha segnato una riduzione del 32,6%. Migliora comunque la sua posizione la Fiat che sale al quarto posto tra i costruttori, superando Gm e Renault, con una quota di mercato pari all'8,8%, stabile rispetto all'8,9% del 2007. Il Lingotto ha immatricolato in Europa occidentale 78.628 vetture nuove, con una flessione del 27% in linea con il mercato. Nell'Unione europea a 27 Fiat aumenta la propria quota di mercato dall'8,6% all'8,7%. La situazione non riguarda soltanto l'Italia. Il Pil della zona euro nel quarto trimestre registra infatti una flessione dell'1,5% su trimestre a fronte di un consensus di -1,3%. Su base annua la flessione è stata dell'1,2% nel trimestre, mentre gli economisti avevano previsto un calo dell'1,1%. Lo ha comunicato Eurostat precisando che i dati segnano un decremento record a causa della performance debole della Germania e della flessione maggiore del previsto in Italia e Francia. Nell'intero 2008 l'economia della zona euro è cresciuta dello 0,7%.La situazione peggiore sembra quella della Germania, dove il pil registra un calo record del 2,1% nel quarto trimestre del 2008 rispetto ai precedenti tre mesi. Si tratta della peggiore prestazione dell'economia tedesca dalla riunificazione del 1990. Secondo l'ufficio federale di statistica la contrazione è trainata dal declino degli investimenti e dagli scambi commerciali. Gli economisti si aspettavano un arretramento dell'1,8% del pil. Su base annua il il è sceso dell'1,6%, dopo essere aumentato dell'1,4% nel terzo trimestre. L'economia tedesca si era già contratta su base trimestrale alla fine del 2002 e all'inizio del 2003. Il governo tedesco ha già anticipato che nel primo trimestre di quest'anno l'economia continuerà a contrarsi. Su base destagionalizzata il pil del quarto trimestre è calato dell'1,7% su base annuale.Berlusconi mette da parte la parola "ottimismo" e per commentare la crisi in corso non esita a parlare di "preoccupazione". "Questa crisi ha delle dimensioni che non sono ancora del tutto definite e la dobbiamo guardare e la guardiamo con preoccupazione", ha detto Berlusconi. durante una conferenza stampa a palazzo Chigi.
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