sabato 12 ottobre 2013
​Al via la cabina di regia tra ministeri ed enti locali. Si parte dal fondo per i giovani da 60 milioni. Continuano ad aumentare gli inquilini che non possono pagare l'affitto (di Luca Mazza)
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Il "primo mattone" è stato messo con il decreto varato dal governo lo scorso 28 agosto: un provvedimento da 4,4 miliardi di euro, attualmente all’esame della Camera (da convertire in legge prima del 31 ottobre) e rivolto in particolare alle giovani coppie e ai lavoratori precari. Ma adesso l’esecutivo accelera sul «piano casa» e punta a rendere operativi - già entro fine anno - una serie di strumenti concreti, destinati a tutte le categorie sociali tradizionalmente svantaggiate.Del resto l’emergenza abitativa è stata inserita in cima alla lista delle priorità da affrontare nei prossimi mesi, assieme alla piaga della disoccupazione e alla pressione fiscale opprimente su famiglie e imprese. Per tale ragione ieri si è insediato il tavolo interministeriale che lavorerà proprio allo scioglimento del "nodo casa". Si tratta di una sorta di cabina di regia che avrà il compito di costruire «un piano straordinario». Saranno quattro i dicasteri chiamati a collaborare per trovare soluzioni efficaci: Interno, Integrazione, Rapporti con le Regioni, Infrastrutture e Trasporti. «Assieme al governo ci saranno anche le Regioni e i Comuni, soprattutto quelli che vivono drammaticamente il problema - ha annunciato il ministro Maurizio Lupi -. Il lavoro dovrà essere rapidissimo e il ministro Graziano Delrio convocherà entro ottobre una conferenza unificata straordinaria a cui parteciperanno tutte le istituzioni interessate».Questo incontro sarà la prima occasione in cui verranno esaminati contenuti e proposte. «Bisogna affrontare la questione - ha spiegato il viceministro all’Interno, Filippo Bubbico - alimentando una visione strategica, in grado di valorizzare nella misura massima possibile il patrimonio esistente pubblico e privato». Un’azione da portare avanti garantendo «diritti, cittadinanza e sicurezza». Tra le misure da mettere in campo, non si è esclusa la possibilità di individuare «formule nuove che permettano al patrimonio immobiliare privato invenduto di essere una risorsa aggiuntiva» per risolvere l’emergenza. Tra le problematiche più urgenti, però, c’è quella della cosiddetta morosità incolpevole. «Su questo punto interverremo entro fine anno con uno strumento forte e innovativo - ha assicurato Lupi -. Gli enti locali ci hanno segnalato una crescita drammatica del fenomeno. E nel 90% dei casi si tratta di persone che hanno sempre pagato l’affitto ma ora non ci riescono più perché hanno perso il posto di lavoro».Lo schema da seguire per procedere alla stesura dei nuovi capitoli del «piano» resta comunque il provvedimento approvato a fine agosto - finanziato quasi interamente da Cassa depositi e prestiti - dove con 60 milioni di euro è stato anche rilanciato un fondo ad hoc per aiutare gli under 35 a metter su casa o ad affittare un immobile. L’obiettivo finale è duplice: da una parte si vuole favorire l’acquisto (o l’affitto, o il mantenimento) dell’abitazione per coloro che si trovano più in difficoltà; dall’altra si pensa così di dare ossigeno a settori strategici come quello immobiliare e delle costruzioni, tra i comparti più penalizzati dalla Grande Crisi.
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