mercoledì 11 dicembre 2019
Nel XIII rapporto dell’Osservatorio Isnet i valori legati all’occupazione si sono confermati in progressiva stabilità per quasi 7 aziende su 10 con un incremento del 17% negli ultimi tre anni
Più lavoro e più stabilità per le imprese sociali
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Le imprese sociali continuano a crescere e creano sempre più posti di lavoro in Italia. Il trend emerge dal XIII Rapporto dell’Osservatorio Isnet sull’impresa sociale in Italia che è stato presentato ieri alla Camera. Le ultime due edizioni sono state caratterizzate da sbalzi e variazioni anche significative in crescita, stabilità e diminuzione, mentre i valori legati all’occupazione si sono confermati in progressiva stabilità per quasi 7 imprese su 10 con un incremento di ben 17 punti percentuali nelle ultimi 3 anni. Il 67,5% delle imprese prevede un 2020 stabile e il 23% ha un sentiment occupazionale in crescita. Ancora migliori sono le performances delle organizzazioni di inserimento lavorativo che hanno realizzato partnership aziendali: hanno valori di andamento economico e propensione all’innovazione superiori alla media (il 54,5% ha indici di innovazione medio alti, +14,5% rispetto al campione generale; l’84,6% delle imprese ha previsioni di stabilità e crescita economica contro il 76% del campione generale). Quest’anno l’Osservatorio ha dedicato un focus al lavoro, con attenzione alle partnership tra aziende ed imprese sociali e all’utilizzo delle convenzioni previste dall’ex art 14 del Dlgs 276/03, cioè quelle che permettono alle aziende di assolvere agli obblighi della Legge 68/99 affidando commesse di lavoro a cooperative sociali di inserimento lavorativo. Le cooperative di tipo B e A+B che le utilizzano prevedono una crescita delle risorse inserite del 27,3%. Nonostante questi dati positivi sono ancora poche le realtà che imprese le utilizzano, per mancanza di relazioni con le aziende e per scarsa conoscenza. Guardando ai dati dell’Osservatorio e alla loro evoluzione in questi anni Laura Bongiovanni, Presidente di Associazione Isnet, commenta: «L’osservatorio ci restituisce un indicatore di incremento delle relazioni, ma ritengo ci siano ancora ampi spazi di miglioramento. Lo vediamo accompagnando le imprese sociali e le aziende disponibili all’avvio di incontri conoscitivi. Con il social matching – workshop dedicato per l’avvio delle partnership – abbiamo sempre verificato che l’incontro genera 'novità' per entrambe le imprese. Non solo occasioni commerciali importanti, ma effettivi percorsi di apprendimento reciproco: sono incontri trasformativi. Sottolineo infine che impresa sociale di inserimento lavorativo è un marchio made in Italy, un’esperienza unica che tutta Europa guarda con interesse e che pertanto deve essere valorizzata». Per esempio il sottosegretario al Lavoro Steni Di Piazza propone «la creazione di nuove figure d’impresa, che si possano porre tra Stato e mercato»: una sorta di 'nuova colonna' di imprese che facciano profitto per la comunità e in restituzione ai cittadini. Una nuova figura giuridica in costruzione che potrebbe essere chiamata «impresa di comunità».

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