mercoledì 5 aprile 2017
Il 50% delle ricerche riguarda i responsabili di negozi monomarca. Cresce anche la domanda di export manager
Personale nel settore lusso
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Boom di richieste per i responsabili di negozi monomarca (+20% rispetto al 2015): secondo le rilevazioni di Technical Hunters, società specializzata nella ricerca di personale qualificato, almeno il 50% delle posizioni aperte nelle aziende della moda e del lusso riguarda i responsabili di punto vendita, che possono arrivare a guadagnare 90mila euro lordi annui. Crescita del 30% anche per le richieste di export manager, con stipendi fino ai 100mila euro, ricercati soprattutto per l’internazionalizzazione delle imprese.

«Le aziende del lusso puntano sempre di più sui negozi monomarca, a controllo diretto oppure in franchising, che arrivano ad avere fino a 80 addetti che vanno organizzati e gestiti. Questo genera una crescente richiesta di professionisti capaci di far funzionare i punti vendita a tutto tondo: dalla gestione del personale alle strategie commerciali, dalle relazioni con il clienti al controllo di efficienza del magazzino, per questo la figura del Boutique manager è diventata strategica, con la domanda che supera l’offerta», spiega Emanuele Franza, senior manager di Technical Hunters.

Tra le aziende del Quadrilatero della moda, quella del reperimento dei responsabili di negozi monomarca specializzati sulle moderne logiche della distribuzione dei prodotti di marca è una vera e propria priorità che spinge in alto le retribuzioni: dall'indagine emerge che nel 2016 la retribuzione fissa si colloca tra i 65 e i 90mila euro lordi, cui va a sommarsi la parte variabile del compenso, legata alle performance dei negozi. Anche perchè lo Store Manager di un punto vendita situato nel centro di Milano può arrivare a gestire un budget di 50 mln di euro e 35 risorse. L’età media di questi professionisti è attorno ai 40 anni, in quanto si tratta di figure che hanno già una certa esperienza, con una conoscenza perfetta dell’inglese e di almeno un’altra lingua tra russo e cinese.

Nel 2016, inoltre, le richieste di export manager sono trainate dagli investimenti delle aziende del made in Italy per la conquista di nuovi mercati: «In particolare, nei mercati considerati di maggior potenziale, come Est Europa, Medio Oriente, Far East e Stati Uniti, si assiste a uno sviluppo distributivo trasversale su negozi propri, franchising e multimarca».

Le competenze richieste agli export manager si traducono nella capacità di gestire trattative con i partner dei negozi multimarca e con i responsabili acquisti dei grandi centri commerciali, come i Mall e i Department store, per la creazione di punti vendita o di corner monomarca. Inoltre, hanno la responsabilità di raggiungere gli obiettivi di fatturato nelle aree di propria competenza e di individuare nuove opportunità di business. Anche per loro è richiesta la conoscenza delle lingue e lo stipendio medio lordo annuo parte dai 45mila euro per profili più junior e può superare i 100mila euro per chi ha almeno 15 anni di esperienza.

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