venerdì 23 gennaio 2015
​Il ministro Poletti: modificare la Fornero, più flessibilità per chi è vicino all'uscita. Ma c'è il nodo risorse.
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riforma Fornero della previdenza va modificata subito dopo l’approvazione dei decreti di attuazione del Jobs act (quindi, dopo giugno). Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ieri a nome del governo ha riaperto ancora una volta il dossier-pensioni, sostenendo l’esigenza di pensare a strumenti che salvaguardino le persone più vicine al pensionamento e che hanno perso il lavoro o rischiano di perderlo perché, se non si farà, il Paese avrà «un problema sociale».  Le ipotesi di intervento, ha detto Poletti durante un convegno alla Luiss, sono «molte» ma il problema principale resta quello delle risorse. Anche lo strumento del 'prestito previdenziale', teoricamente a costo zero per lo Stato (da concedere a chi anticipa l’uscita dal lavoro rispetto all’età di vecchiaia, in cambio di un taglio corrispondente delle future rate di pensione), prevede infatti un esborso anticipato per l’Erario da recuperare in un secondo tempo. «Noi sappiamo – ha detto Poletti – che esiste un problema che riguarda in particolare quelle persone che sono vicine alla pensione e che nella situazione attuale di difficoltà hanno perso o possono perdere il posto di lavoro e non hanno la copertura di ammortizzatori sociali sufficiente fino alla pensione. Credo – ha detto ancora – che uno strumento flessibile che aiuti queste persone a raggiungere i requisiti bisognerà sicuramente produrlo, diversamente avremo un problema sociale».  All’allarme lanciato da Poletti hanno risposto i sindacati sottolineando come  la situazione sia grave già da tre anni. «Che bisogna intervenire – ha detto il 'numero uno' dello Spi-Cgil, Carla Cantone – lo sanno anche i muri. Il problema è come si intende farlo, perché non vorrei che a qualcuno venisse in mente di peggiorare la situazione. Il problema sociale c’è già da tre anni e la politica si gioca la faccia se non è in grado di risolverlo una volta per tutte». «È un bene che il ministro Poletti riconosca l’urgenza di rivedere la legge Fornero – ha sottolineato il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan –, ma il governo non deve ripetere l’errore di fare da solo». Secondo Furlan il governo deve convocare subito le parti sociali in modo da cambiare presto una legge che «tanto danno ha fatto ai lavoratori e ai pensionati italiani. Intervenire per rivedere il sistema pensionistico è più che mai necessario e urgente». «Poletti ha proprio ragione: occorre modificare la legge Fornero – ha affermato il leader Uil, Carmelo Barbagallo –, finalmente anche il governo ha preso coscienza di questo problema. Per noi la strada maestra resta quella della flessibilità in uscita per l’accesso alla pensione. Invitiamo il ministro a convocare subito un tavolo per discutere sui cambiamenti necessari a evitare che quel provvedimento produca i danni sociali paventati». Convinto della necessità di intervenire è anche il capogruppo Ap del Senato (ed ex ministro), Maurizio Sacconi: «Si tratta di un lavoro che va svolto in modo serio e veloce senza imbarcarci in complessivi ridisegni ideologici. La flessibilità in uscita potrà essere sostenuta da ragionevoli penalizzazioni delle prestazioni». 
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