venerdì 26 aprile 2019
Associazioni dei pensionati sul piede di guerra a proposito sia del "raffreddamento" dell’indicizzazione dei trattamenti sia dei "contributi di solidarietà". Già migliaia di diffide all'Inps
Pensioni, a giugno milioni di assegni «mini». Sale la protesta
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Riprendono le proteste dei pensionati a proposito sia del "raffreddamento" dell’indicizzazione dei trattamenti sia dei "contributi di solidarietà". Ad aprire il fuoco è stata Feder Spv, sigla poco nota che raggruppa i pensionati del settore sanitario, molto numerosa e coesa.

E le varie associazioni raggruppate del Forum pensionati avvertono da tempo che convoglieranno i voti per le Europee verso chi non mette le mani sui loro assegni.In effetti, a 4 mesi dal varo dell’ultima legge di bilancio, sino od oggi non sono stati applicati né il "raffreddamento" né il "contributo".

Sono giunte all’Inps migliaia di diffide a mettere in atto misure su cui aleggia l’ombra dell’incostituzionalità. Ma non sono state queste diffide a far frenare. Se ci si rivolge a Via Ciro il Grande, sede centrale dell’Istituto, si fa intendere che i ritardi nell’applicazione sono dovuti al fatto che l’Inps ha avuto la direttiva di dare la priorità a "quota 100" e al "Reddito di cittadinanza". Di conseguenza, le misure decise per la previdenza incideranno sui trattamenti a partire da giugno, ossia subito dopo le elezioni. Non è chiaro se sulle pensioni in pagamento in quel mese verranno calcolati sei mesi di "raffreddamento" e di "contributo di solidarietà" o se i relativi importi verranno rateizzati. Nel primo caso, l’assegno di giugno sarà molto inferiore a quello percepito in maggio.

Le associazioni dei pensionati intendono denunciare la natura elettoralistica di questo modo di operare. A questo rebus se ne aggiunge un altro.

Uno studio della Uil documenta che con l’introduzione delle pensioni di cittadinanza, due pensioni di pari importo lordo - la prima frutto di contributi e la seconda "nuova" e puramente assistenziale - generano trattamenti netti differenti: più bassa la prima (su cui grava l’imposta sul reddito) nonostante sia il risultato di versamenti, più alta la seconda (perché la pensione di cittadinanza è esentasse). Altro punto di irritazione delle associazioni dei pensionati. Perciò si annunciano migliaia di ricorsi alla magistratura sia civile sia contabile.

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