venerdì 3 ottobre 2014
Nell'ultimo anno coinvolti 4mila studenti superiori, 1.200 universitari e 380 imprenditori e per il prossimo si punta al raddoppio. Sono più di 30 i progetti di Confindustria.
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Investire nell'istruzione, ricucire il rapporto tra sistema educativo e realtà da troppo tempo mancante, serrando il legame tra scuola, Università e imprese. Dare l'opportunità ai giovani di incontrare lavoro e impresa nel vivo del loro processo formativo, come già avviene in Europa. È il primo motore di sviluppo economico e sociale, di educazione delle 'buone' competenze e di occupabilità. Per cancellare lo scandalo di una disoccupazione giovanile che ha toccato a Padova il 32,2% (25,3 in Veneto), ridurre i tempi di transizione scuola-lavoro, rispondere alla domanda delle imprese. Infine, fare di Padova il laboratorio del sistema duale scuola-lavoro, ispirato al modello tedesco, indicato nelle linee-guida del Governo per la riforma della scuola, con il raddoppio delle ore di alternanza (da 100 a 200) negli istituti tecnici e professionali.È il nuovo patto formativo scuola-università-impresa lanciato da Confindustria Padova, la proposta al sistema educativo, dalla scuola primaria e secondaria all'alta formazione post-laurea, declinata in più risorse, più progetti e attività innovative sul territorio.Il patto è stato presentato dal presidente dei Giovani Imprenditori di Confindustria Padova delegato all'Education, Rodolfo Cetera e dai consiglieri Gi Anna Viel e Nicola Corsano. Un impegno progettuale ed economico sull'Education, articolato in una fitta agenda di attività, che solo nell'ultimo anno ha coinvolto 4.000 studenti superiori, 1.200 universitari e 380 imprenditori e quest'anno punta al raddoppio. Con format consolidati come Stage.it, MImprendo, Orientagiovani, novità come Fuori classe: un giorno con l'imprenditore, Eureka! Funziona!, Istituto tecnico come prima impresa e opportunità come gli assegni di ricerca e l'apprendistato in alta formazione.  "Far tornare la scuola al centro dello sviluppo e l'impresa e il lavoro al centro dei processi formativi è la sfida per cambiare passo - spiega il delegato Confindustria Padova all'EducationRodolfo Cetera -. Realizzare una formazione più innovativa, costruita sulle competenze, contaminata con il know how delle imprese per permettere ai giovani di avvicinarsi più velocemente al lavoro. Scuola e università devono diventare il primo motore di sviluppo, in unasocietà complessa, fatta di innovazioni e continue sfide. Ci riusciranno, non da sole, ma aprendosi al contributo educativo di tutti. Noi imprenditori vogliamo fare la nostra parte".Sullo sfondo di una disoccupazione giovanile al 44,2%, studiare è ancora il miglior investimento su se stessi. Secondo un'elaborazione dell'Ufficio Studi Confindustria Padova su dati Alma Laurea, il tasso di occupazione tra i laureati a Padova è, in media, ancora molto alto: 85,1% a tre anni dalla laurea (81,5% media Italia). Il lavoro si trova abbastanza rapidamente (4,6 mesi in media) e per la metà è stabile (51,1%). I giovani laureati in Medicina e Ingegneria hanno il tasso dioccupazione più alto (95,9%) e stabile tre anni dopo il titolo. Meno scontato che i laureati in Giurisprudenza abbiano quello più basso (55,3%), molto più incoraggiante per le discipline tecniche ed economiche (90,9%). Studiare insomma conviene, ai giovani, alle imprese e al Paese."Alzare l'asticella delle competenze - dichiara Cetera - è la premessa per ripartire, risponde alla domanda delle imprese e difende l'occupabilità dei giovani». Lo confermano i saldi delle posizionilavorative per titolo di studio dal 2008 ad oggi: su 11.300 posti di lavoro persi nell'industria padovana, solo il saldo dei laureati è positivo (1.465 unità), tengono nel complesso i diplomati (-125), molto pesante quello dei lavoratori con licenza media (-10.760) ed elementare (-1.485)".Da qui l'urgenza di un rinnovamento del sistema educativo, che riprenda le migliori pratiche europee, con grande attenzione all'alternanza scuola-lavoro. "Dobbiamo dare ai nostri giovani le stesse opportunità dei giovani europei - insiste Cetera - lo stesso diritto di imparare lavorando. È positiva la proposta del Governo di raddoppiare il numero di ore di formazione in azienda negli istituti tecnici e professionali. Una sfida che a Padova siamo pronti a raccogliere e a sperimentare, anticipando la riforma e rafforzando il modello duale"."Il terreno è fertile. L'attivazione di stage in azienda è aumentata del 30,8% nel primo semestre (43,8% nell'industria), dopo il +19,4 nel 2013. «Risultati incoraggianti che ci spingono a rilanciare l'impegno per più percorsi professionalizzanti, più apprendistati, più tesi di laurea e dottorati in azienda - conclude Cetera -. Le imprese sono pronte a fare la propria parte. Agevoliamo con sgravi fiscali quelle che si impegnano nell'alternanza, finanziano laboratori nelle scuole, assumono giovani ricercatori". Sono più di 30 i progetti di Confindustria Padova sull'Education per il 2014-2015, sul doppio versante scuola e università. Sulla scuola, accanto ai collaudati Orientagiovani, Luci sull'Impresa, Industriamoci, il Pmi Day che apre ai ragazzi le porte delle imprese, i nuovi Prove tecniche d'impresa per insegnare ai giovani delle superiori come proporsi nel mondo del lavoro, Istitutotecnico come prima impresa per un patto di prima occupazione con gli studenti delle scuole a indirizzo informatico e telecomunicazioni, Edu Barcamp per docenti con workshop esperienziali sulle didattiche innovative.Ma anche il neonato Eureka! per stimolare l'inventiva dei bambini delle elementari con la creazione di un giocattolo mobile e Saper vendere, sapersi vendere, progetto pilota per l'adozione di un'intera classe di istituti tecnici da parte di 25 aziende metalmeccaniche con stage più lunghi e formazione ad hoc. Sull'Università si consolida l'impegno di MImprendo, l'incubatore di imprenditorialità ormai con standing nazionale, Stage.it, il career day per tirocini nel settore Ict, Steps percorso formativo per dottorandi che ha già avvicinato alle aziende oltre 200 tra i più brillanti giovani dell'Ateneo.Orientare il dottorato di ricerca in chiave industriale e applicata è l'obiettivo dell'apprendistato in alta formazione (15 dottorandi in 15 aziende del Veneto, di cui otto padovane) e degli assegni di ricerca per progetti "on the job" su temi di interesse aziendale, attivati con il supporto di Confindustria Padova in 15 aziende (51 in Veneto).Per i migliori talenti ci sono Fuori classe. Un giorno con l'imprenditore 24 ore nella vita (aziendale) di un capitano d'impresa, e le attività con gli studenti della Scuola Galileiana con workshop diorientamento e stage per favorirne l'adozione da parte degli imprenditori.
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