giovedì 24 marzo 2022
I dati dell'Osservatorio sui pagamenti innovativi del Politecnico di Milano fotografano un aumento considerevole anche nel secondo semestre 2021, rappresentano il 38% delle spese delle famiglie
Pagamenti digitali in crescita, soprattutto quelli tramite smartphone

Pagamenti digitali in crescita, soprattutto quelli tramite smartphone - Ansa

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Gli italiani scelgono sempre più spesso i pagamenti digitali, abbandonando la tradizionale propensione al contante. Nonostante l’uscita di scena del cashback, la misura introdotta dal governo Conte per incentivare gli acquisti con carta grazie ad un rimborso del 10%, la digitalizzazione dei pagamenti è diventata un’abitudine consolidata. In base ai dati diffusi oggi dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano rappresentano il 38% dei consumi delle famiglie, con una crescita di 5 punti percentuali in un anno. Nel secondo semestre del 2021 i pagamenti digitali in Italia hanno raggiunto quota 327 miliardi di euro (+22% rispetto al 2020). I pagamenti con carte contactless, con un valore di 126,5 miliardi, si confermano i preferiti dagli italiani per effettuare acquisti in negozio, mentre, sono in forte ascesa i pagamenti da smartphone e oggetti indossabili (wearable) che superano i 7 miliardi di euro, raddoppiando il loro valore e registrando la maggior crescita del comparto. C’è da dire che rispetto al resto d’Europa c’è ancora un profondo divario di transazioni pro-capite, che anzi si è acuito visto che negli altri paesi i pagamenti digitali sono assai più diffusi. A conti fatti l’Italia è scesa al 25esimo posto (su 27) nella classifica continentale, in pratica terz'ultima.

Il secondo semestre del 2021 ha perso uno dei pilastri della crescita rilevata nei primi sei mesi dell'anno: vale a dire il cashback (adottato da quasi 9 milioni di italiani, circa il 18% della popolazione maggiorenne) che è stato cancellato dal governo Draghi. In questo contesto, però, gli italiani hanno dimostrato che il cambio di passo nei confronti della digitalizzazione dei pagamenti era effettivo e non solo frutto degli incentivi. «Appare evidente come l'effetto combinato della pandemia (ovvero l'attenzione verso i metodi contactless e la necessità di sfruttare i pagamenti online) e degli incentivi ai consumatori abbia innescato un cambiamento di abitudini da parte degli italiani» sottolinea Valeria Portale, direttore dell'Osservatorio Innovative Payments. Analizzando i vari strumenti di pagamento, la crescita del contactless è stata resa possibile dalla diffusione delle carte e dei Pos abilitati, spinta dall'innalzamento del limite per i pagamenti senza Pin dai 25 ai 50 euro, e acuita dai timori legati al coronavirus e al possibile contagio dovuto al contatto. Quanto al successo di pagamenti via mobile e wearable è da ricondursi alla combinazione di fattori, quali, semplicità, velocità e utilità percepita nell'uso quotidiano. Tra i trend da segnalare c'è anche il Buy now, pay later (compra ora e paga dopo), cresciuto con un ritmo senza precedenti non solo negli Stati Uniti, ma anche in Europa.

A testimoniare questacorsa dei pagamenti innovativi, c'è anche il boom delle transazioni con smartphone (+122%) registrate da Nexi, che lo scorso anno ha gestito circa il 70% delle transazioni mobile in negozio in Italia. A fare la parte del leone - secondo la pay tech - sono le app che prevedono la virtualizzazione della carta nel cellulare. Per quanto riguarda i pagamenti mobile non Nfc, quindi, non collegati al modello tradizionale delle cartedi credito, Satispay ha registrato un incremento del 135% del volume delle transazioni effettuate tramite l'app nei negozi, pari a 700 milioni di euro, raggiungendo il 70% dei pagamentitotali in negozio nel settore non Nfc.

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