giovedì 5 maggio 2016
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Il ministro: tante sofferenze accumulate Smaltirle tutte non sarà una passeggiata ROMA Le misure varate dal governo a partire da giugno 2015 hanno ridotto i tempi medi di recupero dei crediti «di 3 anni» rispetto ai 7-8 indicati dalle banche italiane. Ma smaltire lo stock delle sofferenze bancarie, che in Italia è in proporzione il maggiore di Eurolandia, non sarà un passeggiata, ammonisce il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan: «Sono tempi che si misurano in mesi e anche in anni». Il titolare del Tesoro ha illustrato ieri in Senato il decreto legge sulle banche, appena entrato in vigore e che comprende i rimborsi per gli obbligazionisti dei quattro istituti locali finiti in dissesto. Per avere il risarcimento, ci sono «due opzioni alternative, il rimborso automatico e l’arbitrato. Chi ritenga di avere tutte le ragioni per il completo rimborso, in caso di raggiro, può ricorrere all’arbitrato, che non esclude affatto il rimborso al 100%», ha spiegato il ministro. Il ristoro automatico, che arriva invece fino all’80% della somma investita, è la strada che potrà ricorrere chi ha un reddito lordo sotto i 35.000 euro o un patrimonio mobiliare sotto i 100.000 euro. Secondo le prime stime dovrebbero essere all’incirca 5.000 i risparmiatori che avranno diritto ai rimborsi automatici. Oltre ai parametri di reddito/investimento sono da escludere anche i risparmiatori che abbiano acquistato i titoli attraverso broker o sul mercato secondario. La domanda per accedere ai risarcimenti va fatta entro 4 mesi e le somme saranno liquidate entro 60 giorni dalla richiesta. Salta il tetto a 100 milioni del Fondo di solidarietà, istituito ad hoc per i rimborsi con la legge di Stabilità. Le risorse, garantite dal Fondo interbancario di tutela dei depositi sarà infatti alimentato «sulla base delle esigenze». Per i risparmiatori che non hanno i requisiti per accedere al ristoro automatico c’è la strada dell’arbitrato, che sarà istituito all’Anac. Chi chiede la procedura automatica non può attivare anche quella arbitrale, salvo nel caso in cui possieda anche bond acquistati dopo il 12 giugno 2014. Il provvedimento prevede poi un ampliamento dei criteri per accedere alla pensione anticipata nel settore bancario, favorendo quindi quella riduzione di organici auspicato dallo stesso Padoan. Per gli anni 2016 e 2017 l’accesso al Fondo di solidarietà per i lavoratori in esubero è aumentato di due anni: potrà accedere allo «scivolo» anche chi maturi i requisiti per il pensionamento nei successivi sette anni. Lo strumento è a carico del sistema bancario. Per quanto riguarda le procedure di recupero dei crediti, lungamente attese, le misure hanno in parte deluso il mercato in quanto applicabili ai contratti futuri ma non allo stock esistente. Il decreto ha introdotto alcuni nuovi strumenti. Si prevede tra l’altro che gli imprenditori possano «costituire un pegno non possessorio per garantire i crediti loro concessi, presenti o futuri» su beni mobili destinati all’esercizio dell’impresa. Si introduce poi il patto marciano, cioè un patto tra impresa e banche per un finanziamento assicurato dal trasferimento di un immobile. Il trasferimento scatta solo quando il debitore è inadempiente per sei mesi. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MINISTRO. Pier Carlo Padoan
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