martedì 29 aprile 2014
Nel 2013 i lavoratori e lavoratrici anziani disoccupati hanno raggiunto le 438mila unità. Cetti Galante (nella foto), ad di Intoo, favorevole al contratto di reinserimento.
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Nel 2013 le donne e gli uomini italiani over 50 disoccupati hanno raggiunto le 438mila unità. Si tratta di un’emergenza sociale al pari di quella giovanile, a volte trascurata, ma altrettanto allarmante.A seguito delle riorganizzazioni interne di molte aziende stiamo assistendo a un’enorme perdita trasversale di competenze, dovuta spesso anche alla mancanza di processi di aggiornamento che permettano agli over 50 nuovi stimoli professionali, grazie all’affiancamento ai lavoratori più giovani."Siamo favorevoli alla proposta del ministro Poletti relativa al contratto di reinserimento - spiega Cetti Galante, ad di Intoo - che agevolerebbe le imprese in termini fiscali nell’assunzione di candidati appartenenti a questa categoria. Il reinserimento di questo tipo di profili richiede, però, il supporto e l’expertise di operatori specializzati, in particolare nei servizi di outplacement. Come Intoo - società appartenente a Gi Group e leader in Italia nella ricollocazione professionale - ogni anno seguiamo circa 3mila persone con programmi di continuità professionale, individuale o collettiva. Di queste il 29% ha un’età superiore ai 50 anni".Durante il percorso di outplacement le persone vengono aiutate a individuare una strada di reinserimento nel mercato del lavoro, attraverso la valorizzazione delle competenze e delle aree di potenzialità e di trasversalità del singolo. Da segnalare come la ricollocabilità aumenti laddove le persone dimostrino anche flessibilità territoriale e - soprattutto relativamente alla fascia di stipendi alti – una certa elasticità salariale, oltre a una adattabilità a rimettersi in gioco in termini di formazione.
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