lunedì 18 agosto 2014
Nel periodo 2007-13 l’incremento degli espatriati italiani con un’età tra i 40 e i 49 anni è stato pari al 79,2%.
Ora cercano un lavoro all'estero anche gli over 40
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A cinquant’anni, massimo sessanta, l’emigrato un tempo tornava al Paese di origine. Oggi, alla stessa età, spesso si compie il percorso inverso, per andarsene a vivere all’estero. Lo dimostra una ricerca del Centro studi Cna dedicata alle «Nuove emigrazioni». Negli anni della crisi, tra il 2007 e il 2013, dall’Italia sono emigrate all’estero, secondo la ricerca, circa 620mila persone. Quasi il doppio rispetto ai sette anni precedenti. Solo nel 2013 hanno lasciato il Paese oltre 125mila adulti. Nella stragrande maggioranza, oltre 80mila, si è trattato di italiani, per il resto di immigrati che hanno abbandonato il nostro Paese in preda alla crisi. Il nuovo boom di espatri è trainato proprio dagli emigrati con i "capelli grigi". Nel periodo 2007-13 l’incremento degli espatriati italiani con un’età tra i 40 e i 49 anni è stato pari al 79,2%. Nella fascia tra i 50 e i 64 anni la crescita ha toccato il 51,2%. I giovani che hanno deciso di emigrare, in percentuale, sono aumentati di meno: +44,4% quanti avevano tra i 15 e i 29 anni, +43% la fascia 30-39 anni. In termini assoluti, continuano a essere i giovani ovviamente, a emigrare in maniera più massiccia: nel 2013 il 36,3% del totale aveva tra i 30 e i 39 anni, il 27,8% tra i 15 e i 29 anni. Nel frattempo però è salita al 21,9% la fascia 40-49 anni e al 14% quella tra i 50-64 anni. Il Centro studi Cna ha tracciato il profilo del migrante over 40: pur in assenza di dati statistici, si tratta soprattutto di individui appartenenti alla fasce sociali più colpite dalla crisi, ma anche imprenditori che puntano a vendere la propria esperienza all’estero, in mercati emergenti e non in contrazione come quello italiano.
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