sabato 20 settembre 2014
Fisioterapista, logopedista, dietista, podologo, audiometrista e le altre professioni (in tutto 22) 'celebrano' un ventennaleConaps: ora investire di più in formazione.
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Sono passati 20 anni da quando è stato costituito il profilo di ognuna delle professioni sanitarie. Vent'anni in cui circa un miliardo di italiani, sotto forma di visitao di prestazione, hanno usufruito di questo servizio.Forte di circa 200mila professionisti sanitari, con 11 prestazioni giornaliere in media, per circa 280 giorni utili produttivi al netto di ferie e festivi. Ben oltre 61 milioni all'anno. Fisioterapista, logopedista, dietista, podologo, audiometrista e le altre professioni (in tutto 22) 'celebrano' un ventennale, a Montecitorio."In questi 20 anni - sottolinea Antonio Bortone, presidente del Conaps, il coordinamento che rappresenta le associazioni delle professioni sanitarie regolamentate anche se non costituite ancora in Ordini - è stato costruito il presente per 200mila professionisti. È stata una stagione di grande crescita nella definizione dei percorsi formativi, delle competenze e delle regole di condotta professionale. Vent'anni perché solo due giorni fa, il 14 settembre 1994, furono firmati i Profili professionali grazie ad un lungimirante e competente impegno di due ministri del tempo, Maria Pia Garavaglia e Raffaele Costa. La loro intuizione e dedizione politica ha rappresentato una stagione di forte evoluzione e sviluppo professionale, che si è concretizzata negli anni successivi con altre leggi di riforma tutte miranti a tutelare il cittadino, garantendo una qualità professionale nonché stimolando le professioni ad un processo di consapevole responsabilità e piena autonomia professionale. È stata una grande stagione della politica". Per il Conaps è un bilancio "molto soddisfacente" sul piano della progettualità: al centro dell'interesse è il costante miglioramento della qualità professionale filo conduttore delle diverse professioni. Qualità che parte dalla formazione universitaria dove l'esigenza per alcune professioni "è quella oramai di adeguarla a standard europei più evoluti. Qui però è ora di intervenire", sostiene il Conaps."Perché oggi il Paese - aggiunge Bortone - è scivolato in ultima posizione anche in questo settore. Fanalino di coda dopo che l'Italia è stata tra i primi a sottoscrivere il Processo di Bologna nel 1999 con la riforma della formazione su tre cicli, Bachelor (tre anni), Master degree, Dottorato di ricerca (3-4 anni). In Italia, però, il Processo di Bologna si è fermato inspiegabilmente per tutte le professioni sanitarie al primo ciclo Bachelor Laurea triennale (180 Cfu), sottraendo a questo Paese opportunità di crescita, di sviluppo e di innovazione in campo sanitario per mancata formazione avanzata e negando agli operatori delle diverse aree la possibilità di partecipare al dibattito scientifico internazionale".
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