giovedì 16 novembre 2017
Disponibile in Lombardia la nuova app, unica nel suo genere, per assumere personale in maniera immediata e con contratti regolari
Ristorazione, una "ricetta" contro il lavoro nero
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Openjobmetis lancia Shakejob - una piattaforma tecnologica dedicata alle imprese del settore della ristorazione e alle persone interessate a lavorare presso ristoranti e bar - con l’obiettivo di offrire uno strumento per contrastare il lavoro nero, valorizzare il lavoro regolare e premiare le competenze.

Shakejob nasce dal bisogno di flessibilità tipico del settore della ristorazione – in cui, per esempio, occorre sostituire un collaboratore malato in breve tempo o trovare una risorsa in più durante i picchi di lavoro – combinato alla necessità di impiegare personale selezionato e, non ultimo, dare un supporto concreto in un mondo del lavoro in continua evoluzione, in cui stiamo assistendo all’instaurarsi di nuovi sistemi, come quello dei "lavoretti" (la gig economy). Shakejob prevede che sia i ristoratori, a seguito dell’incontro con il referente commerciale che ne ascolterà richieste ed esigenze specifiche, sia i candidati, dopo aver sostenuto un colloquio con i recruiter di Openjobmetis, possano avere accesso alla piattaforma. I ristoratori potranno inserire una ricerca di personale in qualsiasi momento, ricevere le candidature in tempo reale e assumere la persona che reputano più adatta attraverso un contratto di somministrazione, tutto tramite app. Al termine della prestazione Openjobmetis provvederà alla regolare emissione della busta paga per il lavoratore, sgravando così il ristoratore da ogni ulteriore impegno e onere burocratico-amministrativo.

«Con Shakejob abbiamo voluto dare una risposta concreta alle numerose imprese che operano nel settore ristorazione e che hanno bisogno di flessibilità, così come ai giovani che vogliono iniziare a lavorare, magari per arrotondare durante gli studi, e che hanno bisogno di tutele, in un momento in cui il mercato del lavoro è in forte evoluzione - afferma Rosario Rasizza, amministratore delegato di Openjobmetis -. Stiamo assistendo alla nascita di nuove dinamiche, che non possiamo ignorare, ma che dobbiamo gestire con approcci altrettanto innovativi. La ristorazione è, infatti, un settore in cui il nero è molto presente. Ciò è deleterio non solo per l’economia del nostro Paese, ma anche per i soggetti coinvolti, che non sono protetti in alcun modo. Grazie alla nostra piattaforma, imprenditori e lavoratori, con pochi click, potranno assumere ed essere assunti in maniera regolare. Shakejob è uno strumento in cui crediamo molto, e la scelta, la sfida di fungere da incubatori, sviluppandolo internamente all’azienda non è affatto casuale. Abbiamo messo in campo tutto il know how e le competenze dei nostri manager con l’obiettivo di realizzare il progetto. Per ora la nostra app è disponibile in Lombardia, ma presto contiamo di raggiungere altre regioni e altri comparti».

Shakejob è nata dall’idea di quattro ingegneri gestionali neolaureati – Alberto Brianza, Carlo Gravina, Alessandro Roveda e Andrea Corsini – che attraverso le loro esperienze personali, maturate anche nel corso di soggiorni all’estero, hanno percepito e intuito il bisogno di uno strumento efficace e immediato per agevolare l’incontro tra domanda e offerta nel settore della ristorazione. Settore che tipicamente risente di imprevisti, problematiche legate al reperimento di personale e di una stretta cerchia di conoscenze all’interno della quale trovare delle risorse, talvolta, risulta inaccessibile.

I quattro giovani hanno avuto l’occasione di presentare a Rosario Rasizza la loro idea e, dopo un’attenta valutazione, scrupolose ricerche di mercato e studi di fattibilità Openjobmetis ha deciso di sviluppare e implementare il progetto.

«È stato davvero affascinante vedere come un’idea abbia preso forma, si sia plasmata fino a trasformarsi nella realtà che è oggi Shakejob - afferma Daniela Pomarolli, assistente dell’amministratore delegato e responsabile del progetto -. In questi mesi abbiamo analizzato diversi aspetti, in particolare l’integrazione tra la componente tecnologica – che favorisce l’immediatezza con cui domanda e offerta possono incontrarsi – quella umana, imprescindibile nel settore delle Risorse umane e quella normativa. Il risultato è una piattaforma unica nel suo genere, in grado di assicurare una selezione di imprese e candidati controllata e di qualità. Uno strumento efficace e a disposizione degli operatori del settore Horeca 24 ore su 24».


Nel 2015 gli italiani hanno speso 72,2 miliardi di euro per i consumi alimentari fuori casa, una cifra destinata a toccare i 77,4 miliardi nel 2020 (+1,4%). Il 25,6% degli Italiani consuma fuori casa almeno 4/5 pasti a settimana e la spesa pro-capite per tali consumi ammonta a 1.160 euro. Conseguentemente, negli ultimi dieci anni si è assistito a una crescita del 4,5% nell’occupazione di lavoratori dipendenti nel mercato della ristorazione e, per il 2020, si stima un aumento di 119.000 risorse per un totale di 1,482 milioni di persone. Solo nel 2015 sono stati accertati 78.298 lavoratori irregolari in Italia, di cui oltre un quinto (13.932) appartenenti al settore della ristorazione.

I vecchi voucher – che avevano come obiettivo le assunzioni occasionali del personale – sono stati acquistati in grandi numeri (3,45 milioni solo in Lombardia nel 2015) e a causa degli abusi registrati ne è stata resa necessaria la limitazione, con la conseguente esigenza di trovare delle alternative per chi ha bisogno di personale in modo non continuativo o per affrontare dei picchi di lavoro.

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