sabato 30 maggio 2009
Opel riparte da Magna. La casa austro-canadese, con il supporto della banca russa Sberbank, è  stata definitivamente preferita alla Fiat nella lunga trattativa per aggiudicarsi il costruttore tedesco, anche se la decisione interna al governo di Berlino - parte in causa diretta viste le  linee di prestito richieste da General Motors per mantenere a galla la società - non sembra essere stata unanime.
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Opel riparte da Magna. La casa austro-canadese, con il supporto della banca russa Sberbank, è  stata definitivamente preferita alla Fiat nella lunga trattativa per aggiudicarsi il costruttore tedesco, anche se la decisione interna al governo di Berlino - parte in causa diretta viste le  linee di prestito richieste da General Motors per mantenere a galla la società - non sembra essere stata unanime. Il ministro dell'Economia, Karl-Theodor zu Guttenberg, avrebbe infatti scelto una strada alternativa, compresa l'insolvenza programmata, pur di salvaguardare le finanze del Paese e, in ultima analisi, i contribuenti tedeschi.In base all'accordo raggiunto con Magna e GM, il governo dovrà infatti contribuire con 1,5 miliardi di euro alla salvezza di Opel, garantendo alla casa automobilistica le risorse necessarie a proseguire la normale attività. Ma il costo non sarà solo finanziario. L'acquisizione, secondo quanto riferito da fonti ufficiali del governo, porterà alla soppressione di 11.000 posti di lavoro in tutta Europa, di cui 2.600 in Germania, dove la Opel conta in totale 25.000 dipendenti (gli altri sono disseminati tra Spagna, Gran Bretagna, Polonia e Belgio). Al di là dei tagli, giudicati inevitabili persino dal presidente del consiglio di fabbrica della Opel, Klaus Franz, "molto soddisfatto" della soluzione individuata, l'obiettivo del governo, confermato nell'accordo, è quello di evitare la chiusura anche di un solo stabilimento tedesco. Gli impianti Opel nel Paese sono quattro: il più grande è in Assia, a Ruesselsheim (15.300 dipendenti), sede della società, seguono quello di Kaiserslautern, in Renania Palatinato, di Bochum, nel Nord Reno-Westfalia, e di Eisenach, in Turingia.Tutte le Regioni contribuiranno al finanziamento. La richiesta di General Motors è di 450 milioni di euro immediati, 350 milioni in più rispetto a quanto anticipato da Berlino. A Magna toccherà invece versare il 2 giugno nelle casse di Opel 300 milioni di euro in contanti. Il contratto finale con Gm, hanno reso noto i vertici della società austro-canadese, dovrebbe seguire nelle prossime quattro o cinque settimane. Secondo quanto riportato dal quotidiano Globe and Mail, il presidente di Magna, Frank Sonatrach, penserebbe già a produrre auto Opel in Canada.Il raggiungimento dell'accordo sembra aver messo anche la parola fine alle tensioni politiche nate tra Germania e Stati Uniti intorno alla trattativa. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha infatti chiarito di aver parlato della vicenda direttamente con il presidente americano Barack Obama nel pomeriggio di ieri: i negoziati per salvare la Opel, ha specificato, sono stati "un test per le relazioni transatlantiche" che è "riuscito".
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