lunedì 23 novembre 2020
Inizia una nuova operazione di acquisizione nel sistema bancario italiano. La proposta è "amichevole" e rafforzerebbe la posizione di Crédit Agricole Italia come sesta banca italiana
Un momento dell'inaugurazione della filiale storica di Creval in Piazza San Fedele, Milano, 5 Giugno 2019

Un momento dell'inaugurazione della filiale storica di Creval in Piazza San Fedele, Milano, 5 Giugno 2019 - Ansa

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Crédit Agricole Italia il 23 novembre ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto volontaria sulle azioni del Credito Valtellinese, proponendo 10,50 euro ad azione, il 21,4% in più della chiusura delle azioni CreVal di venerdì scorso e il 53,9% in più rispetto al prezzo medio ponderato degli ultimi sei mesi. L'offerta valuta l'intero CreVal circa 730 milioni di euro.

La banca spiega che intende consolidare la sua posizione come sesta banca commerciale in Italia, sottolinea come le due banche siano già alleate sull’attività di bancassicurazione e ricorda che Crédit Agricole si è già dimostrata capace di integrare con successo altre banche italiane. È un’offerta «amichevole» ha detto Giampiero Maioli, ceo di Crédit Agricole Italia, spiegando di avere avuto colloqui «cordiali» con i vertici di CreVal domenica sera. «Credito Valtellinese condivide con noi molti dei valori di fondo che rappresentano la ragion d’essere di Crédit Agricole Italia: il radicamento sul territorio, l’attenzione alle comunità locali e al tessuto sociale e imprenditoriale di riferimento, la valorizzazione delle persone, la sostenibilità del modello di business. Con questa integrazione siamo convinti di poter creare valore aggiunto per tutti gli stakeholder» ha aggiunto Alberto Frassati, presidente di Crédit Agricole Italia.

Da tempo si parla del CreVal come una della banche coinvolte nel riassetto del sistema bancario italiano, in un contesto in cui molti soggetti come la Banca centrale europea e la Banca d’Italia insistono perché le banche si aggreghino creando gruppi più robusti. Dopo l’acquisizione di Ubi da parte di Intesa Sanpaolo, c’è molta attenzione per una possibile fusione tra Bper e Banco Bpm.

Crédit Agricole Italia è controllata al 75,6% dal gruppo francese Crédit Agricole e per il resto dalla Fondazione Cariparma (11,86%), Sacam International (società delle casse agricole regionali francesi che ne ha il 9,33%), Fondazione di Piacenza e Vigevano (1,12%) e Fondazione Carispezia (1,96%). L’Italia è il secondo mercato di Crédit Agricole, qui la banca ha 4,5 milioni di clienti e 14mila dipendenti.

Il Credito Valtellinese ha 24 miliardi di euro di attivi (11esima banca in Italia secondo questo parametro), 16 miliardi di prestiti alla clientela e 10 miliardi di raccolta indiretta. Nel 2019 ha fatto 600 milioni di euro di ricavi. Attualmente ha 355 filiali e 3.539 collaboratori. Crédit Agricole Assurances ha già una quota del 9,8% del CreVal. Algebris, che ha una quota del 5,3%, ha già concordato di cedere le sue azioni. Gli altri azionisti di CreVal con quote rilevanti sono Denis Dumond, che ha il 5,78%, il fondo Hosking Partners, con 5,2%, e Altera Absolute Investments, con il 7,1%.

L’offerta a sorpresa di Crédit Agricole Italia ha dato slancio alle azioni delle banche a Piazza Affari: poco dopo l’apertura UniCredit guadagna il 3,8%, Bper il 2,9%, Intesa Sanpaolo l’1,9%. L’azione CreVal è balzata di oltre il 20% portandosi al valore dell’offerta ricevuta.

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