mercoledì 24 giugno 2009
Documento dell'Organismo cooperazione e sviluppo economico. I Paesi ricchi hanno contenuto gli effetti negativi della crisi globale, ma la ripresa sarà "debole". Il Pil italiano quest'anno scende del 5,5%, nel 2010 risalirà dello 0,4%. E la lotta all'evasione porta 1,7 miliardi
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I paesi avanzati sono riusciti ad evitare il peggio della crisi globale, ma la ripresa sarà debole. È questa la sintesi dell'ultimo Economic Outlook dell'Ocse, secondo il quale i 30 paesi che compongono l'area Ocse «stanno per toccare il fondo della crisi, dopo la peggiore recessione da 60 anni a questa parte». Tuttavia, la ripresa sarà «debole e fragile» e «il danno economico e sociale causato dalla crisi sarà di lunga durata». Guardando all'Italia, il nostro Paese - secondo l'Ocse - sta attraversando un periodo di recessione «molto forte» che continuerà «fino alla fine del 2009», mentre nel 2010 ci sarà «lenta ripresa». Nell'anno in corso il Pil scenderà del 5,5% per poi tornare a salire dello 0,4% nel 2010.«Sembra che il peggior scenario sia stato evitato - si legge nelle conclusioni del rapporto - e le economie Ocse stanno per toccare il fondo». Ma la «ripresa sarà debole e fragile per qualche tempo» e le conseguenze economiche e sociali della crisi saranno di lunga durata. «Tuttavia - si legge nel rapporto - sarebbe potuto andare peggio. Grazie a un forte sforzo di politica economica uno scenario ancora piùnero sembra essere stato evitato. Ma non c'è ragione di compiacersi: resta la necessità di una determinata azione politica da effettuarsi attraverso un'ampia gamma di politiche». Nel rapporto l'Ocse parla dunque di una ripresa stentata, e si invitano i governi ad «implementare pienamente le misure di stimolo già annunciate». Inoltre occorre una «migliore regolamentazione e supervisione dei mercati finanziari» per evitare il ripetersi di crisi come questa. A questo proposito l'Ocse invita chi non l'ha ancora fatto, a «rendere pubblici» gli stress test delle banche e a favorire la ricapitalizzazione degli istituti finanziari. L'Outlook prefigura anche una exit strategy dalla crisi. «Quando la ripresa sarà sufficientemente forte - si legge - il debito pubblico e il deficit dovranno essere ridotti». Il consolidamento andrà fatto in modo coordinato tra i diversi paesi. Al tempo stesso l'Ocse rivede al rialzo le stime di crescita dei paesi che ne fanno parte, «per la prima volta dal giugno 2007». È quanto annuncia la stessa Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo nell'Economic Outlook. Il Pil 2009 dell'area Ocse registrerà una contrazione del 4,1% (contro il -4,3% delle precedenti stime), mentre nel 2010 è atteso un ritorno ad una crescita dello 0,7% (-0,1%).Intanto l'Istat comunica che le vendite al dettaglio sono diminuite dello 0,4% ad aprile rispetto al mese precedente e dello 0,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Il dato di aprile deriva da una flessione dello 0,6% delle vendite di beni non alimentari e da un aumento dello 0,1% di quelle degli alimentari.
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