martedì 28 novembre 2017
L'aumento del Prodotto interno lordo scenderà all'1,5% dal +1,6% di quest'anno per poi calare ancora all'1,3% nel 2019. Promossa la manovra
In Italia la ripresa si allarga, ma nel 2018 rallenta il Pil
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In Italia «la ripresa si sta allargando agli investimenti e alle esportazioni» grazie a consumi privati che «continueranno a essere il principale motore» della crescita. Ma nel 2018 l'aumento del Pil scenderà all'1,5% dal +1,6% di quest'anno per poi calare ancora all'1,3% nel 2019. Lo scrive l'Ocse, nel capitolo
dedicato al nostro Paese nell'Economic Outlook. L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo sottolinea come gli incentivi fiscali e l'aumento della domanda esterna sosterranno gli investimenti delle imprese e la crescita delle esportazioni. L'eccesso di capacità si sta restringendo, ma inflazione e salari non danno segni di ripresa.

Per l'organizzazione l'atteggiamento di bilancio pubblico passerà da una posizione moderatamente espansivo a uno sostanzialmente neutrale nel 2018 con un deficit in calo a -1,6% il prossimo anno e a -1,1% nel 2019.

Quanto al debito pubblico, si dovrebbe confermare la traiettoria discendente nel rapporto rispetto al Pil: dal piccolo del 131,9% del 2016, quest'anno si dovrebbe scendere al 131,6% per poi passare nel 2018 al 129,8 e al 127,7 nel 2019.

È una promozione quasi su tutta la linea quella attribuita - nell'Economic Outlook - dall'Ocse alla
manovra 2018 definita dal governo Gentiloni,
ma con un deciso invito a non modificare l'impianto del sistema pensionistico mantenendo «il legame tra l'età di pensionamento e l'attesa di vita così da
rafforzare l'equità tra le generazioni e salvaguardare la sostenibilità del sistema nel lungo termine».

Le misure previste dalla manovra - si legge nel documento - prevedono il blocco dell'aumento dell'Iva, previsto per il 2018, ed estendono gli incentivi fiscali per gli investimenti e gli interventi di miglioramento nell'edilizia. Inoltre, continua l'Ocse, «la prevista introduzione della fatturazione elettronica nelle transazioni tra privati è un ulteriore importante passo in avanti per ridurre l'evasione fiscale». Di qui l'invito dell'organizzazione a «ridurre la soglia di pagamento in contanti» dal momento che questa misura
«completerebbe questi sforzi». L'Ocse invita inoltre a «tagliare le spese fiscali alcuna senza logica sociale ed economica».

Inoltre l'Ocse invita a proseguire sulla strada delle riforme: «Ridurre il ritmo delle riforme strutturali e lo slittamento fiscale dopo le elezioni programmate all'inizio del 2018 ridurrebbe la fiducia e farebbe deragliare una ripresa duratura».

Infine sul fronte della Pa, il «ricambio legato al pensionamento di una quota importante di dipendenti pubblici nel prossimo futuro rappresenta una occasione per ristrutturare la pubblica amministrazione».

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