martedì 14 maggio 2019
È diminuita al 10,2%, di 0,3 punti, rispetto allo stesso periodo del 2018. Mezzo punto percentuale in meno per la componente giovanile
In Italia disoccupazione in calo a marzo
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Il tasso di disoccupazione nella zona euro è diminuito di 0,1 punti a marzo 2019, al 7,7%, il livello più basso mai raggiunto dal settembre 2008. Lo ha affermato l’Ocse. In Italia, la disoccupazione è calata al 10,2%, di 0,3 punti, nello stesso periodo del 2018. Il nostro Paese ha registrato così il calo più ampio. Il tasso di disoccupazione della zona Ocse è rimasto stabile al 5,3% a marzo, mese nel quale si registravano 33,6 milioni di persone senza lavoro, 0,1 milioni in più rispetto a febbraio. Quanto agli altri Paesi, si registra una flessione di 0,3 punti del tasso dei disoccupati in Irlanda (al 4,7%) e in Lituania (al 5,8%). In calo di 0,2 punti la Spagna (al 14%). La Germania è stabile al 3,2% e la Francia resta all’8,8%. Quanto alla Grecia è disponibile solo il dato di gennaio, che registrava un tasso del 18,5%. Al di fuori dell’Europa, la disoccupazione è aumentata di 0,2 punti in Giappone (al 2,5%) e di 0,1 punti in Corea (al 3,8%) e in Messico (al 3,5%), mentre è diminuita di 0,2 punti in Israele (al 3,9%). Il tasso è rimasto stabile a marzo sia in Canada (al 5,8%), sia negli Usa (al 3,8%). I dati più recenti, relativi ad aprile hanno registrato una flessione della disoccupazione di 0,2 punti negli Usa al 3,6%, il livello minimo dal dicembre 1969 e di 0,1 punti in Canada, al 5,7%. Per quanto riguarda la componente giovanile, il tasso Ocse scende di un decimale all'11,2% nell'area Ocse e di due decimali al 16% nell'eurozona. Cali di mezzo punto percentuale si osservano in Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania e Spagna.

Giovannini: Pil in crescita tra 1,5-2% nei prossimi 40 anni, c'è bisogno di formazione continua
«Il sistema economico mondiale si è fermato, nei prossimi 40 anni stima l'Ocse il tasso di crescita sarà
tra l'1,5-2,0%, con alcuni Paesi emergenti che cresceranno anche di più. Insomma la crescita del Pil nei prossimi anni sarà molto bassa». L'ex presidente dell'Istat e professore dell'Università di Roma Tor
Vergata, Enrico Giovannini, lo spiega in occasione della cerimonia per i 100 anni di Confcooperative. «Quindi ci saranno molti shock in futuro - aggiunge Giovannini - per questo c'è bisogno di una formazione del lavoro continua per far fronte a questi grandi cambiamenti. Chi sarà più flessibile avrà maggiore resilienza».




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