martedì 13 settembre 2016
​I dati aprile-giugno: +189mila occupati. Renzi: merito del Jobs act. Ma a luglio c’è stato un calo.
Occupazione in salita, meno giovani a casa
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La frenata dell’economia italiana nel secondo trimestre 2016 non ha strozzato la crescita dell’occupazione. Anzi: con una dinamica per certi aspetti sorprendente tenendo conto della crescita zero, tra aprile e giugno scorsi gli occupati sono saliti di 189mila unità rispetto al primo trimestre di quest’anno e di 439 mila rispetto al secondo trimestre del 2015. Aumentate anche le ore lavorate (+2,1% tendenziale). Dati positivi, dunque, anche se non si tratta di quelli più aggiornati: l’indagine su luglio già pubblicata mostra, ricordava ieri l’Istat, «un’interruzione della tendenza alla crescita, con un calo degli occupati concentrato tra gli indipendenti». Nel secondo trimestre invece l’aumento del lavoro aveva riguardato, con diverse intensità, le diverse tipologie di lavoratori. I dipendenti sono saliti su base congiunturale di circa 120mila unità ma si è ridotta la quota del tempo indeterminato (+0,3%, 46mila unità) a vantaggio dei contratti a termine (+3,2%, 76mila in più). In ripresa anche gli autonomi (+68mila). È un segno tangibile della secca riduzione dei super-incentivi alle assunzioni "fisse", attivi fino al dicembre scorso, più che delle nuove forme contrattuali. Infatti, se si guarda il dato annuale (che incorpora buona parte del 2015), gli occupati senza scadenza in più erano stati la grande maggioranza, 308 mila su 380mila.L’aumento degli occupati riguarda stavolta anche i giovani: nella classe di età tra 15 e 34 anni ci sono 223mila persone in più che lavorano, mentre si registra un calo di 90 mila unità tra i 35 e i 49 anni. Si allarga ancora l’esercito degli ultracinquantenni in attività (+306mila), una tendenza da ascrivere in particolare all’aumento dell’età pensionabile.La maggiore partecipazione dei giovani al mercato del lavoro, aggiunge l’Istat, è poi testimoniata dal calo del numero dei giovani che non studiano e non lavorano, i cosiddetti Neet, scesi di 252mila unità in un anno: secondo il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, il programma Garanzia Giovani «comincia a dare riscontri positivi».Esulta il premier Matteo Renzi: «Le chiacchiere stanno a zero. I dati ufficiali dell’Istat usciti oggi certificano un dato semplice e banale: il Jobs act funziona», ha affermato snocciolando tra i segni più i 585mila occupati «da quando siamo noi al governo». Per la Cgil invece «non c’è nessun dato che dimostri che il Jobs act ha funzionato». E la Cisl rimarca che con il taglio degli sgravi, «il contratto a tutele crescenti ha perso appeal» e «ora serve una forte spinta all’economia».
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