martedì 20 marzo 2018
I dati del quarto trimestre 2017 sono positivi, il tasso complessivo sale al 58,1% quasi a livelli pre-crisi. Ma sono i contratti flessibili a farla da padroni
Occupazione in crescita, ma solo per donne e over 50
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Occupazione in crescita, ma il lavoro diventa sempre più precario. Donne e over 50 fanno da traino all'aumento del numero di occupati, stabile la situazione per i giovani. Il quarto trimestre 2017 conferma la tendenza, seppure lieve, all'incremento congiunturale dell'occupazione ma conferma anche l'aumento di lavoro a termine su quello stabile. È la fotografia del mercato del lavoro scattata da Istat, ministero del Lavoro, Inps, Inail e Anpal.

Il tasso di occupazione destagionalizzato è del 58,1%, in crescita di un decimo di punto sul trimestre precedente. Considerando l'ultimo decennio (2008-2017), il tasso aumenta di quasi tre punti percentuali rispetto al 55,4%, valore minimo del terzo trimestre 2013, "proseguendo nella tendenza al recupero dei livelli massimi pre-crisi" (era il 58,8% nel secondo trimestre del 2008).

A crescere però è soprattutto il lavoro flessibile. I posti di lavoro a tempo determinato sono saliti per il settimo trimestre di seguito di 108mila posizioni sul mese precedente e di 403 mila in più su base annua mentre i contratti a tempo indeterminato sono diminuiti di 34 mila unità sul trimestre precedente.

Il numero di lavoratori a chiamata o intermittenti (Inps-Uniemens) nel quarto trimestre 2017 cresce anche se a tassi leggermente più lenti (+69,2%) rispetto ai due trimestre precedenti (+79,3% nel terzo e 75,9% nel secondo) quando il forte incremento era iniziato a seguito dell'abrogazione del lavoro accessorio (voucher). Alla stessa maniera prosegue il significativo aumento del numero dei lavoratori in somministrazione (+26,9% nel quarto trimestre 2017), in crescita tendenziale dal secondo trimestre 2013, con una forte accelerazione a partire dal primo trimestre 2017 (+22,5%) e confermata nel secondo e nel terzo trimestre del 2017 (+24,4% e +23,8%, rispettivamente).

La crescita annua dell'occupazione è ancora interamente determinata dalla componente del lavoro dipendente sia in termini di occupati (+2,2%) sia di posizioni lavorative riferite specificamente ai settori dell'industria e dei servizi (+3%). Il lavoro indipendente continua invece a diminuire sia su base annua (-102 mila occupati, -1,9%), sia su base trimestrale (-20 mila occupati, -0,4%). Secondo i dati Istat sulle forze di lavoro, si continua a registrare un aumento annuo dell'occupazione (+279 mila unità) a fronte della diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-247 mila) e degli inattivi (-118 mila). Qualche spiraglio sul fronte dell'occupazione giovanile ma solo in termini tendenziali (0,8% in più in un anno) mentre aumenta in maniera considerevole la percentuale di occupati over 50 (1,4% in un anno, con un aumento di mezzo punto percentuale nell'ultimo tirmestre). Continua il trend positivo per l'occupazione al femminile (0,2% nel trimestre e 0,9 a livello annuo).

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