giovedì 20 maggio 2021
Per garantire il rispetto delle norme per il contenimento del Coronavirus, le strutture ricettive sono alla ricerca di personale per un’estate in piena sicurezza
Le strutture ricettive cercano Covid manager

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L’estate è sempre più vicina e le strutture ricettive, messe duramente alla prova dall’impossibilità di muoversi senza una valida motivazione, dovranno necessariamente reinventarsi per non perdere opportunità e clienti. Il distanziamento sociale e le norme igienico-sanitarie hanno modificato radicalmente il concetto di accoglienza ed ospitalità e questo ha portato alla nascita di nuove figure professionali deputate al controllo del rispetto delle misure per contrastare il Covid-19 e per rispondere alle nuove necessità degli ospiti. «Come ogni anno in questo periodo – dichiara Emanuele Franza, director di JHunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – molti di noi iniziano a fare alcune valutazioni sulle prossime vacanze estive e, soprattutto in un momento particolare come quello attuale, il mondo del turismo è chiamato a cambiare prospettiva per offrire nuovi servizi in linea con le esigenze di un periodo estremamente complesso per tutti. Ed è proprio in questo contesto che nascono nuove figure professionali, in grado di rispondere alle nuove esigenze dei clienti e di garantire servizi di qualità, nel pieno rispetto delle regole».

Covid manager, il nuovo professionista della pandemia. Il Covid manager, referente per le misure anti-contagio di clienti, dipendenti e collaboratori, ha il compito di controllare che tutti rispettino il distanziamento ed è il responsabile dell’igienizzazione degli spazi, della segnaletica e del rifornimento di presidi di protezione individuale e/o di soluzioni igienizzanti. In particolare per il settore turistico, aiuta anche i viaggiatori a pianificare il soggiorno in piena sicurezza e costituisce un punto di riferimento non solo aziendale, ma soprattutto sociale. Si tratta di una figura nuovissima e con competenze specifiche, che trova collocazione sia nel settore alberghiero, sia all’interno di aziende che hanno la necessità di avere un professionista che garantisca il rispetto delle misure anti-contagio, che sappia organizzare i flussi di accesso alle varie strutture e che faccia in modo che siano garantiti elevati standard di pulizia e sanificazione per la tutela della salute di ospiti o dipendenti. «Potremmo considerare – aggiunge Franza – il Covid manager come una evoluzione dell’Office manager, il professionista che, in azienda o hotel, è responsabile di tutto ciò che è legato alla gestione delle persone, delle risorse e delle attività affinché tutto funzioni in modo corretto e senza rischi. Il Covid manager, in particolare, deve sapere come prevenire un eventuale contagio e far sì che tutti rispettino le regole ed osservino il distanziamento sociale. È indispensabile, dunque, che sia costantemente aggiornato sulle norme, sia in grado di operare anche in situazioni stressanti e sappia comunicare efficacemente con colleghi ed ospiti esterni. Un professionista con queste caratteristiche ha indicativamente una retribuzione annua lorda che si aggira intorno ai 30mila euro».



Gli ultimi due anni ci hanno dimostrato quanto tutti i settori abbiano dovuto fare i conti con le esigenze di questo nuovo mondo che sembra sempre più ibrido e con spazi vita privata – vita professionale sempre meno definiti. Il settore turistico, in particolare, sta rivendo un momento di grande cambiamento, con esigenze che mai prima di oggi si erano manifestate. Pensiamo ad esempio alle necessità di coloro che, grazie alla possibilità di lavorare da remoto, decidono di soggiornare per lunghi periodi nei luoghi di villeggiatura. Le strutture, per non perdere clienti, dovranno dotarsi di connessione internet stabile e veloce, working station con scrivania, sedie ergonomiche e così via. Una vera rivoluzione – che poi è una grande opportunità – per un settore che, molto più di altri, è stato messo in ginocchio dalla pandemia.


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