lunedì 21 maggio 2018
Tecnologia ad alti livelli e un cockpit spettacolare per l'ultima nata di casa Volkswagen. Che cresce in tutto, anche nel prezzo
Nuovo Touareg, il Suv con la vocazione da ammiraglia
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Come deve essere una vera ammiraglia? «Praticamente come la nuova Touareg – sostiene Andrea Alessi direttore di Volkswagen Italia – perché rappresenta il riferimento tecnologico ed estetico del brand».
Arrivato alla terza generazione (fu lanciato nel 2002), il “nomade del Sahara” ha imparato altre lingue, soprattutto quelle asiatiche dove il Suv tedesco ha ormai tantissimi estimatori. E giovani, per di più: in Cina, per esempio, i proprietari di un Touareg hanno la media di 41 anni contro i 55 di quelli europei. Di conseguenza, la percentuale di proprietari di questa vettura con figli piccoli è maggiore in Cina (65%) rispetto all’Europa (31%).

Com'è. Il Touareg anticipa il futuro Volkswagen perché rappresenta, anche dal punto di vista estetico, quello che saranno i nuovi Suv del costruttore tedesco, con quel “musone” così imponente e aggressivo che non ammette compromessi: piace o non piace. E a noi piace, così come tutta la vettura, con una netta preferenza per l’abitacolo, davvero top: spazio a volontà, comfort ai massimi livelli per tutti i passeggeri (i sedili sono delle vere e proprie poltrone), materiali pregiati, tunnel centrale di tipo aereonautico, cruscotto spaziale e un “televisore” utilizzato come display da 12,3” contraddistinto da una grafica… cinematografica.

E qui ci troviamo di fronte, come affermato da Alessi, ad una vera rivoluzione: l’innovation Cockpit. Che anticipa l’idea degli interni digitali delle prossime vetture Volkswagen. La strumentazione con il sistema di infotainment – in Volkswagen lo chiamano Discover Premium - si fondono dando vita ad una unità digitale di comando, informazione, comunicazione e di intrattenimento sempre connessa, dall’uso semplice e intuitivo e con tantissime possibilità di personalizzazione. Praticamente tutto è in funzione del guidatore che può guidare regolando i sistemi di assistenza (che sono davvero tanti) e controllando la dinamica e il comfort in funzione delle sue esigenze individuali.

Come va. Una volta impostato il tutto, il Touareg si “guida da solo” o poco ci manca. E a proposito di guidare, il Touareg, nonostante le dimensioni importanti, si guida che è una meraviglia: bastano pochi chilometri al volante per apprezzare, per esempio, sterzo (preciso, rapido e progressivo), raggio di sterzata (11,20 m contro, per esempio, 11,00 m della Golf), agilità (garantita da nuovi sistemi di assetto come barre antirollio con stabilizzazione a regolazione elettromeccanica e quattro ruote sterzanti) e grande maneggevolezza ottenuta grazie ad una riduzione di peso di ben 106 kg e dall’alleggerimento della carrozzeria composta di alluminio (48%) e acciai high tech (52%). Riduzione di peso che, associata alle nuove motorizzazioni, implica consumi ridotti e emissioni in regola con la normativa EU 6 AG.

Quanto costa. Per il mercato italiano, inizialmente, saranno disponibili due V6 turbodiesel da 231 e 286 CV abbinati a un ottimo cambio automatico a 8 rapporti. In seguito, arriverà anche un motore ibrido plug-in con potenza di sistema di 367 CV che, ovviamente, debutterà prima in Cina. Gli allestimenti sono due: Style (da 61.000 euro il 231 CV e da 65.500 il potente 286 CV) e Adavenced (da 72.000 euro il 231 CV e da 76.500 il 286 CV). Ma, aggiungendo optional e pacchetti vari, se ne possono spendere molto di più.

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