giovedì 10 marzo 2022
Oggi prende il via il censimento dell'Istat, si chiude il 23 settembre e coinvolge circa 110mila istituzioni, pari al 30,6% del totale
Il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo

Il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo - Siciliani

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Lo stato di salute delle istituzioni non profit italiane dopo due anni di pandemia, tra sfide del digitale e sostenibilità. Sarà l'oggetto della seconda edizione censimento permanente dell'Istat del settore non profit, che prende avvio oggi e si chiuderà il 23 settembre, coinvolgendo circa 110mila istituzioni, pari al 30,6% del totale e quasi il triplo delle 43 mila del campione precedente. In base agli ultimi dati, le istituzioni non profit attive in Italia nel 2019 sono 362.634 e impiegano 861.919 dipendenti, in crescita sia rispetto al 2018 che al 2017. Il nuovo censimento produrrà dati riferiti al 31 dicembre 2021.

«Con questa rilevazione saremo in grado di fornire una prima fotografia dettagliata dell'impatto che la pandemia ha avuto sulle dimensioni strutturali del settore del non profit», ha affermato durante l'evento di avvio del censimento il presidente dell'Istat Gian Carlo Blangiardo, che ha sottolineato il «ruolo chiave del non profit anche riguardo al periodo storico che stiamo vivendo», con la crisi sanitaria che ha messo a dura prova le organizzazioni: «Come abbiamo imparato nei due lunghi anni di crisi che abbiamo alle spalle, le comunità del Terzo settore svolgono un ruolo sempre più importante, direi di indispensabile ponte e sostegno capace di legare società, Stato e mercato. L'impegno dell'Istat nella misura di questa dimensione sociale e di solidarietà diffusa sarà rafforzato, anche nella prospettiva degli obiettivi di inclusione previsti dal Pnrr, con l'avvio nei prossimi mesi di un nuovo conto satellite per l'economia sociale, come indicato dalla ultima legge di Bilancio».

Tra le novità, oltre alla crescita del numero delle istituzioni coinvolte, la presenza di rilevatori sul territorio per assistere nella compilazione tutte le unità che ne faranno richiesta, anche le più periferiche e meno strutturate, e la diffusione preliminare di risultati già dopo pochi mesi dalla chiusura della rilevazione. Il censimento, inoltre, fornirà approfondimenti tematici sulle attività svolte, comprese quelle di comunicazione e raccolta fondi, sulle dimensioni economiche, reti di relazioni, nonché sulla digitalizzazione e i progetti di innovazione sociale. L'indagine si baserà sul registro statistico realizzato dall'Istat e sula rilevazione campionaria sul campo. Circa 100mila unità (quelle presenti nel registro base) saranno chiamate a compilare il questionario integrale in modalità on line; le restanti 10mila saranno invece contattate da un rilevatore Istat che effettuerà l'intervista faccia a faccia.

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