sabato 20 ottobre 2018
Palermo ha accolto la nona edizione della rassegna che fa il punto sulle strategie dell'industria automobilistica. Ecobonus e investimenti nelle infrastrutture le richieste dell'Unrae
Una fase del dibattito di “No Smog Mobility” all'Università di Palermo

Una fase del dibattito di “No Smog Mobility” all'Università di Palermo

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Se Palermo è agli ultimi posti per spazi verdi, nel capoluogo siciliano si parla comunque di sostenibilità e si pensa a un futuro sempre più compatibile con l’ambiente. Per due giorni la città siciliana ha ospitato “No Smog Mobility”, la rassegna sulla mobilità sostenibile, svoltasi alla Scuola Politecnica del capoluogo. La rivoluzione urbana degli ultimi anni, i modelli di città eco sostenibili, le soluzioni e le idee delle case auto e moto e i quesiti degli studenti universitari sono stati i temi protagonisti dell’ottava edizione della manifestazione.

In un'aula gremita di studenti e giornalisti provenienti da ogni parte d’Italia si è parlato di motorizzazioni pulite, della guida autonoma e delle iniziative delle singole aziende. Si sono confrontati sulle emissioni nocive e dei consumi (“Motori: tra carburanti tradizionali e alimentazioni alternative”) Davide D’Amico (Responsabile ufficio stampa FCA Italia), Marco Freschi (responsabile coordinamento media e Corporate PSA Italia), Romano Valente (direttore generale UNRAE) e Rosario Argento (Fleet Electric Vehicles Dealer Performance Manager Nissan Italia). «Siamo all’alba di una trasformazione epocale, la mobilità sta cambiando. Sappiamo tutti che il trasporto non è il principale responsabile delle emissioni - ha spiegato Romano Valente, direttore generale dell’Unrae - e certamente l’auto non è la principale causa, influisce solo nella misura del 13%. Da poco la Commissione europea ha stabilito, infatti, che le emissioni di CO2, entro il 2030, dovranno attestarsi sui 60 grammi per Km, ovvero il 35% in meno rispetto alla situazione attuale. In questa direzione, ormai da tempo, tutte le Case automobilistiche stanno facendo grossi sforzi: basti pensare che le emissioni, dal 1995, sono state ridotte del 96%. È cambiata anche la metodologia dei controlli sulle emissioni di CO2 - ha aggiunto Valente - perché sono diventati non solo più severi, ma anche reali, grazie alla procedura WLTP entrata in vigore dal primo settembre 2017 che si basa su test stradali veri e propri. Deve dunque cambiare la strategia: la mobilità deve diventare elettrica, condivisa, connessa e autonoma».

Attualmente il parco circolante italiano conta circa 37 milioni di veicoli. Di questi, oltre 7 milioni sono ante Euro 3, ovvero immatricolati prima del gennaio 2001: circa il 20,4% del totale. «Per raggiungere gli obiettivi di riduzione di emissioni - ha concluso Romano Valente - bisogna innanzitutto sostituire il parco circolante e questo può essere fatto attraverso la detrazione fiscale, il cosiddetto ecobonus, sia con la riduzione della pressione fiscale. Bisogna poi investire nelle infrastrutture: lo sviluppo delle stazioni di ricarica su tutto il territorio e l’agevolazione delle postazioni private. Infine serve certamente l’istituzione di una cabina di regia nazionale per omologare le regole su tutto il territorio».

A seguire gli interventi di Bosch (rappresentata dal Project Manager Carlo Mannu) e Gianfranco Pizzuto (Jaguar Ev Brand Ambassador). Una conversazione con Fabrizio Corsi ha approfondito invece le attività di Yamaha per la salvaguardia dell’ambiente. I lavori sono terminati con il forum sull’argomento di maggiore prospettiva per l’automotive: “La guida autonoma”, in cui Roberto Lonardi (Responsabile pubbliche relazioni Volvo Car Italia), Alessandro Toffanin (Relazioni istituzionali e comunicazione BMW Italia) e Marco Alù (Direttore comunicazione Ford Italia) hanno prospettato le soluzioni future. Unanime la voce dei rappresentati delle Case auto presenti all’Università di Palermo: l’auto deve cambiare e il cambiamento sarà anche più rapido del previsto. Bisogna dunque parlare di auto a guida autonoma, connesse, elettrificate e condivise. Ford, ad esempio, crede nella guida autonoma soprattutto, in una prima fase, per i veicoli utilizzati a uso commerciale. Per questo motivo sta sperimentando negli States: sia a Miami, sia nel Michigan, dove alcune Ford Fusion (Mondeo) a guida autonoma consegnano pizza a domicilio, grazie alla patnership con Domino’s. La sperimentazione, in atto in questi mesi, è per ora priva di incidenti. L’obiettivo di Volvo è, invece, quello di far sì che nessuna Volvo entro il 2020 sia protagonista e causa di incidenti mortali gravi, grazie ai sistemi di ultima generazione in grado di prevenirli ed evitarli. Intanto, alcune famiglie svedesi, sono state inserite nel progetto “Drive me”: da oggi, fino al 2021, avranno la possibilità di testare, in divenire, vetture a guida autonoma. Per quanto riguarda l’elettrificazione, nel quartiere generale di Jaguar, in Inghilterra, stanno addirittura pensando di rendere il marchio britannico totalmente elettrico, entro la fine del 2025.

Alla vigilia dei dibattiti all'Università sono stati proclamati anche i vincitori dei “Green Prix 2018”, assegnati alle aziende ritenute particolarmente meritevoli per iniziative o prodotti lanciati nel corso di quest’anno. Esse riceveranno in premio 10 alberi ciascuna, che andranno ad infoltire il “Bosco di No Smog Mobility” che anno dopo anno sta crescendo all’interno della Città Universitaria di Palermo. Appuntamento alla prossima edizione, la nona, in programma a Palermo il 9 e il 10 ottobre 2019.

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