venerdì 6 ottobre 2017
La teoria dei contrasti apparenti e il futuro sostenibile nel 10° compleanno di Nissan Qashqai, modello che ha inventato i Crossover, e di Eataly, eccellenza alimentare. Un incontro di idee vincenti
La Nissan Qashqai, da 10 anni leader nel mercato dei crossover

La Nissan Qashqai, da 10 anni leader nel mercato dei crossover

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L'automobile del futuro come un moderno cavallo, un marchio che ha sfidato le convenzioni e inventato una nuova categoria di veicoli, dieci anni di successi per un modello ormai iconico che coincidono con il decimo compleanno del più innovativo esperimento di eccellenza alimentare nella grande distribuzione. C'è la “teoria dei contrasti apparenti” a fare da collante ad un incontro di idee vincenti: da una parte Nissan con la sua Qashqai, regina dei Crossover e primogenita di un segmento che ha inventato vantando in seguito decine di imitazioni. Dall'altra Oscar Farinetti, geniale fondatore di Eataly, 38 punti vendita nel mondo, 6.000 dipendenti, 500 milioni di euro di fatturato. Per entrambe queste realtà la parola d'ordine è stata unire concetti apparentemente diversi per creare qualcosa di nuovo, capace di anticipare bisogni e aspettative.

È l'idea base riassunta nel termine Crossover, crasi di “crossing“ e “over”, cioè attraversare, andare oltre, mischiare, che
Nissan ha sposato traducendolo in modelli di grande successo. Come la Qashqai che festeggia i 10 anni di vita con il quarto
restyling e il lancio della campagna “Crossover Thinking”. Partner d'eccezione è Eataly, che a sua volta può essere considerata un esempio di azienda frutto della contaminazione di generi, grazie all'intuizione di Farinetti di abbinare l'eccellenza alimentare alla grande distribuzione, creando un luogo dove mangiare ed acquistare prodotti allo stresso tempo.

«Il segreto - racconta Farinetti - è quello di riuscire a mettere insieme contrasti che sono solo apparenti e che riescono poi a dar vita a qualcosa di unico. Come ho fatto con Eataly e come ha fatto Nissan con Qashqai, lanciata 10 anni fa e copiata da molti. Ed essere copiati è un pregio, vuol dire che sei il migliore, ma anche che hai delle grandi responsabilità. In questa vettura Nissan ha abbinato le migliori caratteristiche della berlina e le migliori di un Suv: in pratica ha creato un ippocampo, un animale mitologico a quattro ruote. Del resto l’automobile è in assoluto il frutto di una copiatura, perchè chi l’ha inventata ha copiato dal cavallo, senza quello non sarebbe mai nata».

La teoria del fondatore di Eataly è curiosa e difficile da smentire: «La storia dell’umanità - spiega ancora Farinetti - è un continuo contrasto tra innovatori e conservatori, in tutte le categorie. Chi viaggiava a cavallo probabilmente di fronte alla prima automobile avrà detto: siete dei pazzi, non funzionerà mai. I cavalli in effetti avevano vantaggi strepitosi nei confronti delle auto: costavano poco e consumavano solo biada, si rompevano di rado, non inquinavano, anzi il loro residuo diventava concime. E in più avevano due vantaggi strepitosi: prima di morire ti sfornavano un cavallino, gratis. Cosa che nessuna macchina poteva e avrebbe potuto fare. Infine, il cavallo anche se eri stanco o ti addormentavi, ti portava a casa».

Come deve essere allora l’auto del futuro? «Come il cavallo non deve inquinare, deve costare e consumare poco. Arrivare al punto da saper trasformare i suoi residui in aria pulita. E deve essere in grado di portarti a casa da sola, come il futuro delle vetture a guida autonoma sembra garantirci. L’automobile dunque in fondo non è altro che un cavallo. Chi l’ha inventata e poi migliorata, ne ha copiato i pregi e corretto i difetti: aveva notato che sul cavallo non si potevano caricare tanti bagagli, e si poteva andare solo uno per volta. Aveva notato che due cavalieri facevano fatica a parlarsi perchè c’era il rumore degli zoccoli. E ha lavorato su questi problemi, eliminandoli».


A far da cornice alla prima prova su strada in Italia della nuova Qashqai così come della nuova X-Trail, a sua volta interprete del
concetto di Crossover così come la Micra e il pick-up Navara, sono state le Langhe, in Piemonte, dove si trova la tenuta vitivinicola Fontanafredda di proprietà del patron di Eataly. Forte di 296mila vetture vendute in Italia dal suo debutto nel 2007 (2,3 milioni in Europa, 3,3 milioni a livello globale), Nissan Quasquai è pronta a confermare il proprio successo grazie a un nuovo design moderno ed elegante, interni di qualità ed ergonomici, tecnologie innovative e una accessibilità ancora competitiva (il listino parte da 21.000 euro per le motorizzazioni a benzina, e da 23.000 per quelle a gasolio). «Robustezza in fuoristrada, guida rialzata, agilità e comfort da berlina, senza contare l'accessibilità di un segmento C alla portata di molti: Qashqai è diventata un punto di riferimento, molti hanno tentato di copiarla, ma resta il modello del suo segmento più venduto e amato», dice il direttore comunicazione di Nissan, Luisa Di Vita. Non è da meno l'X-Trail, che ha registrato un aumento delle vendite in Italia del 30% nel 2016, e che abbina tutto lo spazio, il comfort e la flessibilità di una monovolume con il nuovo stile di vita delle famiglie dinamiche e avventurose, arrivando a essere il family crossover più venduto al mondo, con oltre di 733mila unità a livello globale.

«Dieci anni fa - conclude Oscar Farinetti - il crossover era davvero un’idea innovativa, ora il compito di chi inventa qualcosa di successo è stare sempre un passo più avanti e continuare ad essere copiato. La grande sfida del futuro è riuscire a mettere insieme altri due valori apparentemente contrastanti: il senso del rispetto per l'ambiente e il senso del piacere. Fare in modo cioè che comportarsi bene diventi “figo” come dicono i giovani, o “cool” come dicono quelli alla moda. Spostando questo concetto sull'automobile credo che non morirà mai, ma deve essere costruita in maniera rispettosa: se c’è un’auto che non inquina, io la compro perchè mi fa sentire bene, sono “figo” ad averla. Questo è il concetto che deve adottare chi insegue una nuova visione del mondo. E chi, come Nissan, è avanti nell’elettrico è fortemente avvantaggiato nella grande missione che ci attende: allontanare il più possibile la fine del mondo»

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