venerdì 10 dicembre 2010
Si inizierà a lavorare da subito per la definizione di un contratto auto e, solo quando sarà pronto, la joint venture fra Fiat e Chrysler potrà rientrare nell'associazione di Viale dell'Astronomia. È la soluzione individuata dall'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, e dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. Che nega il pericolo di uno smantellamento del contratto nazionale.
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La newco per Mirafiori resterà fuori da Confindustria. Si inizierà a lavorare da subito per la definizione di un contratto auto e, solo quando sarà pronto, la joint venture fra Fiat e Chrysler potrà rientrare nell'associazione di Viale dell'Astronomia. È la soluzione individuata dall'amministratore delegato di Fiat, Sergio Marchionne, e dal presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.La newco per quanto riguarda l'investimento di Mirafiori, ha spiegato la leader degli industriali a margine del consiglio per le relazioni Italia-Stati Uniti, "nasce fuori da Confindustria". A questo punto, ha proseguito, "lavoriamo insieme da oggi per fare un contratto auto in linea con le esigenze di Fiat, che conosciamo benissimo". Poi, "appena ci sarà il contratto tornerà nel sistema Confindustria. Tecnicamente facciamo un contratto dell'auto come vuole Fiat, non ci sembra difficile".Fiat, ricorda Marcegaglia, "ha riconfermato un investimento importantissimo, in un momento in cui l'economia non va bene. C'è la volontà di rafforzare la produzione in Italia e c'è la volontà di gestire in modo serio gli stabilimenti e questo faremo". In questo quadro, "le richieste di Fiat non sono folli, non sono una lesione di diritto e la reazione dei lavoratori penso sarà positiva"."Il contratto nazionale rimarrà". Così il leader degli industriali Emma Marcegaglia ha indirettamente risposto agli attacchi dei sindacati che accusano viale dell'Astronomia di voler scardinare con Fiat ilcontratto nazionale di lavoro. "Questo è un percorso che oggi noi facciamo con Fiat - ha aggiunto - lo abbiamo fatto con la siderurgia e domani se ce lo chiederà qualche altro settore o azienda specifica lo faremo. Sempre nell'ambito del contratto nazionale". "Chi dice che noi stiamo distruggendo assieme a Fiat o spinti da Fiat il contratto nazionale dice il falso".Ai cronisti che chiedevano un commento a Marchionne sulle 2.500 firme raccolte tra i lavoratori contro la proposta fatta per Mirafiori, l'Ad di Fiat ha risposto che "se il numero è vero, si vede che i lavoratori non vogliono l'investimento. Non c'è niente di anomalo nella richiesta fatta ai lavoratori. Se gli operai di Mirafiori non vogliono me lo dicano". E a chi chiedeva se ci fossero alternative su Mirafiori, il manager italo-canadese ha ricordato che "tutti gli industriali gestiscono la loro realtà con alternative".
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