mercoledì 22 febbraio 2017
Gli autobus low cost rischiano di rimanere fermi in Italia
Nel Milleproroghe anche lo stop a Flixbus
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Se il Milleproroghe sarà approvato anche dalla Camera i bus verdi di Flixbus sarebbero destinati a rientrare in deposito. E le aziende proprietarie a cambiare livrea. Ma, soprattutto, gli utenti a inventarsi un nuovo modo di viaggiare mettendo in preventivo meno servizi e costi ben più alti. L’Italia sarebbe l’unico Paese europeo a non essere servito da questa innovativa startup creando, di fatto, un gap con le nazioni confinanti. I vertici di Flixbus protestano – si «tenta di cambiare improvvisamente e arbitrariamente le regole in gioco» dice il direttore Andrea Incondi che aggiunge «si ledono i principi cardine posti a presidio dell’attività di impresa e della concorrenza » – e sperano nella Camera, l’Anav (che raggruppa le aziende di trasporto autobus) 'festeggia' e per bocca del presidente Giuseppe Vinella si dice «lieta» della scelta del Governo. Il cavillo del contendere è che, secondo la futura legge, i soggetti che offrono il servizio di autotrasporto su scala interregonale devono essere «operatori economici la cui attività principale è il trasporto di passeggeri su strada».

Ma Flixbus non è un operatore (in parole povere un’azienda con autisti e mezzi propri), ma una piattaforma online alla quale aderiscono aziende che, proprio grazie alla nuova piattaforma tecnologica, offrono un servizio di trasporto interregionale e internazionale. Che funziona bene (l’abbiamo testato e apprezzato molto con un Milano-Monaco e ritorno) e raccoglie consensi. Nata nel 2013 ha creato una rete di collegamenti con autobus intercity che è la più estesa d’Europa, con 120mila collegamenti giornalieri verso 1.000 destinazioni in 20 Paesi. Come sottolinea l’Istituto Bruno Leoni il modello Flixbus ha reso più economico e competitivo il mercato del trasporto passeggeri su gomma. Dato per assodato questo fatto, prima del voto alla Camera, è naturale chiedersi se esiste da parte dell’Anav la possibilità di accettare una qual forma di concorrenza – Anav, infatti accusa Flixbus di fare dumping – e, inoltre, c’è da capire perché solo in Italia gli autobus interregionali dovranno essere gestiti solo da aziende proprietarie dei mezzi e con autisti dipendenti.

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