giovedì 22 giugno 2017
Mezzogiorno in linea con la media nazionale dello 0,9%. Nel Centro gli occupati salgono la metà che nel resto del Paese
Nel 2016 il Nord-est ha trainato il PIl
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Balzo del Nord-est, il Meridione prosegue il recupero, stazionario il Nord-ovest, fatica il Centro. È la fotografia dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana 2016 nelle diverse aree territoriali. A fronte di una crescita del Pil nazionale pari allo 0,9%, lo scorso anno Triveneto ed Emilia Romagna hanno avuto un’andatura superiore alla media segnando un + 1,2%, il Sud ha chiuso con un +0.9%, l’area nord-occidentale a + 0,8% e le regioni centrali a+0,7%.

La diversa velocità di uscita dalla crisi risulta ancora più evidente per il lavoro, che nella media nazionale lo scorso anno ha visto crescere dell’1,3% il numero degli occupati. Nel Centro Italia però la variazione si è fermata allo 0,6%, meno della metà della media, in Lombardia, Piemonte e Liguria all’1% mentre meglio hanno fatto il Mezzogiorno (1,6%) e il Nord-est (1,8%).

L’Istat segnala il «significatico recupero» della crescita nel Sud, grazie soprattutto a un aumento del valore aggiunto nell’industria (+3,4%) e nel settore che raggruppa commercio, pubblici esercizi, trasporti e telecomunicazioni (+1,4%). Nel 2015 però il Meridione fece ancora meglio, risultando l’area a maggiore crescita del Pil (+1,1%) a fronte del Nord-est allo 0,7% (in linea con la media nazionale), del Nord-ovest allo 0,8 e del Centro fanalino di coda con lo 0,3%.

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