domenica 15 maggio 2016
​Nel 2016 già chiuse 25mila attività avviate da under 40. L'allarme della Confesercenti.
Commercio, nei negozi il flop è giovane
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L’esercizio è fondamentale per non chiudere anzitempo il proprio esercizio. Non è soltanto un gioco di parole se nei primi tre mesi dell’anno risulta che ben 25mila negozi gestiti da under 40 ha chiuso l’attività a fronte di 17mila nuove aperture di esercizi da parte invece di over 40. E non ci vuol molto a rendersi conto che a fare la differenza è proprio l’esercizio, inteso come esperienza professionale. Oltre naturalmente a una maggiore disponibilità finanziaria accumulata proprio con la maggiore attività alle spalle, a cui si aggiungono fattori come una clientela più consolidata e una riconosciuta affidabilità acquisita sul campo. È quanto emerge dalle ultime rilevazioni dell’Osservatorio Confesercenti sulle imprese del commercio e del turismo. «Dati allarmanti – commenta il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni – che dimostrano come, in un mercato globalizzato e competitivo come quello attuale, improvvisarsi imprenditori sia una missione ormai quasi impossibile. Migliaia di giovani, la fascia più colpita dalla disoccupazione, tentano ogni anno la via dell’impresa, aprendosi un negozio o un pubblico esercizio per crearsi da soli quel posto di lavoro che per loro purtroppo non c’è». Tra quelli più colpiti dalla raffica di chiusure di esercizi ci sono la distribuzione nel settore della moda (che vede scomparire oltre 2.800 titolari o soci con meno di quarant’anni), la ristorazione mobile (-2.073) ovvero il cosiddetto street food che soltanto lo scorso anno era stato protagonista di un vero e proprio boom, quindi i bar (-1.963). I soli comparti con segno positivo tra gli under 40 sono il commercio ambulante di altri prodotti, quello per corrispondenza o attraverso Internet, il commercio al dettaglio di altri generi alimentari e quello di prodotti per la telefonia. Come detto, meglio vanno gli over40 che, grazie all’esperienza, alla conoscenza più approfondita del settore e a una maggiore disponibilità di risorse economiche si mostrano più resilienti, registrando saldi positivi in quasi tutti i comparti, annullati però dai risultati negativi dei giovani. Gli over 40 vanno meglio anche in comparti apparentemente 'giovani' come il commercio di computer, unità periferiche e attrezzature per ufficio o il commercio online. Ma cosa bisognerebbe fare e quali possibili misure si dovrebbero adottare per aiutare i giovani imprenditori che si avviano ad aprire un’attività commerciale a resistere di fronte alle iniziali difficoltà? «Se vogliamo dare ai giovani imprenditori una prospettiva – dice Bussoni – dobbiamo investire sulla formazione, anche attraverso l’istituzione di crediti formativi e cicli di formazione continua. Un intervento che porterebbe, nel lungo periodo, a un incremento della competitività del nostro Paese. Chiediamo che venga messo in campo anche un piano di sostegno alle nuove imprese per traghettarle verso il consolidamento, riducendone le imposte per i primi anni di vita ed estendendo anche ad esse i provvedimenti di fiscalità agevolata».
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